“Esprimo il più profondo apprezzamento per l’operazione “Black Press Review” condotta dal Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di Roma: un segnale importante di sensibilità per il settore dell’editoria. Un impegno concreto nell’attività di protezione del diritto d’autore, a tutela della libertà di stampa e del pluralismo.”
Così il Presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali), Maurizio Costa, ha commentato l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro e oscuramento di 19 sit-edicola e all’identificazione e perquisizione dei soggetti che – forzando i sistemi informatici delle imprese editrici – acquisivano indebitamente la copia digitale del giornale non ancora mandato in stampa per caricarlo su siti illegali. Oltre agli hacker, anche una società che realizza servizi di rassegna stampa è risultata coinvolta nell’indebito utilizzo dei file digitali dei giornali presenti sui siti pirata.
Nell’ambito di una strategia di contrasto alla pirateria digitale, l’azione della Guardia di Finanza questa volta si è rivolta al fenomeno delle edicole online, che sfruttano server nazionali ed esteri (tra cui Repubblica Ceca, Russia, Moldavia, Svizzera e Stati Uniti) consentendo a migliaia di utenti del web, illegalmente, sin dalle primissime ore della giornata, di avere la disponibilità, completa e gratuita, di tutti i quotidiani e periodici nazionali ed esteri, senza corrispondere alcun compenso agli editori.
“Negli ultimi anni – continua Costa – si è affermato un trend crescente di accesso ai contenuti illegali, con una gradualità che va da fenomeni di vera e propria pirateria, ad utilizzazioni clandestine di opere protette, alle rassegne stampa realizzate e diffuse senza l’autorizzazione dei titolari del diritto di sfruttamento delle opere riprodotte. Siamo di fronte a ‘patologie del sistema’, rispetto alle quali occorre rispondere sia ampliando e rafforzando l’offerta legale di contenuti (come nel caso del Repertorio Promopress avviato nel 2012 dagli editori di giornali), sia con strumenti di enforcement rapidi ed efficaci che offrano soluzioni tempestive, immediate e definitive nella tenuta dei risultati. Un plauso, dunque, al Generale di Corpo d’Armata Saverio Capolupo, Comandante Generale della Guardia di Finanza, e all’Autorità Giudiziaria Capitolina, nelle persone del Procuratore, Dott. Giuseppe Pignatone, e del Procuratore aggiunto della Repubblica di Roma, Dott. Nello Rossi”.
“Sono convinto – conclude Costa – che la tutela della libertà di stampa non possa prescindere dalla sistematica protezione del prodotto editoriale realizzato dalle nostre imprese: rafforzare l’effettività della tutela del diritto d’autore in Internet significa rafforzare le imprese stesse, la loro economicità e la loro capacità di sviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazione multimediale. Libertà d’espressione e rispetto dei diritti di proprietà intellettuale possono e devono convivere: è, questo, un patrimonio comune che ci accompagna sin dal secolo dei Lumi ed è ancora più importante che lo sia nell’era digitale”.
Come accaduto in altri analoghi interventi repressivi, tra cui le operazioni denominate “Publifilm” (cinema), “Free Magazines” (editoria), “Italian Black Out” (cinema e altri contenuti protetti) e “Match Off” (diritti sportivi), anche in quest’occasione le fiamme gialle hanno proceduto ad effettuare indagini finanziare tese a ricostruire il flusso delle risorse generate dalla pubblicità appostata sulle edicole illegali, nonché a verificare la posizione delle agenzie di raccolta pubblicitaria su internet. In merito, sono in corso interventi presso primarie aziende nazionali, che risultano aver affidato ai siti pirata la propria pubblicità.
Dario Sautto