Aspettavano tutti Samsung, con il suo avveniristico Galaxy X, e invece è stata la Royole Corporation, startup californiana nata nel 2012, a sorprendere il mercato con il modello FlexPai, primo smartphone pieghevole al mondo, presentato ufficialmente il 31 ottobre durante un evento organizzato a Pechino e già pre-ordinabile per il mercato asiatico sul sito della società. Si tratta in realtà di un tablet con funzione smartphone, con uno schermo di 7,8 pollici, in grado di piegarsi su se stesso, moltiplicando i display a disposizione: uno sul lato frontale con risoluzione 1440×810 pixel, uno secondario da 1440×720 e uno laterale da 1440×390 denominato “edge screen” destinato ad avvisi e notifiche. Se dispiegato completamente a 180 gradi, lo schermo Amoled raggiunge invece la risoluzione di 1920×1440 ed assume la conformazione di un vero e proprio tablet.
Dal punto di vista hardware il FlexPai è mosso da un microprocessore Qualcomm Snapdragon 8150 e monta 6 GB di Ram e 128 GB di memoria interna. Presenti anche una versione con 8GB di Ram e 256 di memoria e una con 8 GB di Ram e 512 di memoria (sempre disponibile, comunque, uno slot SD per aumentare la capacità).
Il sistema operativo è una versione personalizzata dalla Royole di Android Pie, denominata Water.
Le fotocamere installate sono due, con risoluzioni di 20 e 16 megapixel e funzione grandangolo. Lo spessore del device da chiuso è di 15.2 millimetri, di certo non il punto forte del FlexPai, in quanto risulta spesso circa il doppio di un normale smartphone. Punto forte che, a detta dei costruttori, dovrebbe essere invece lo schermo, descritto sul sito come “virtualmente indistruttibile e di estrema durata, avendo superato test di piegatura superiori alle 200.000 volte”. Dettaglio sicuramente rassicurante, dal momento che è forse proprio questa la preoccupazione prima di un potenziale acquirente di uno smartphone pieghevole, ovvero la sua resistenza ed affidabilità alle continue aperture e chiusure.
Per quanto concerne la batteria, la Royole non ne ha specificato l’autonomia, ma ha posto l’attenzione sulla presenza di una tecnologia di ricarica rapida proprietaria detta Ro-Charge, capace di caricare il device dallo 0% all’80% in un’ora. E i prezzi? Il range per il mercato asiatico va dai 1.100 euro circa per la versione base con 128GB di memoria interna fino ai 1.600 euro circa per il top di gamma con 512GB.
Se il FlexPai sarà o meno un successo sarà presto il mercato a dircelo: sicuramente si tratta di un dispositivo innovativo e particolare, forse ristretto ad una selezionata cerchia di utenti, ma il fatto di aver battuto la concorrenza di Samsung e Huawei in termini di tempistica non è comunque un dettaglio da poco.

 

 FlexPai

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Giacomo Birocchi
Laureato in Scienze della Comunicazione presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Lavora come Executive Producer presso Duo Art Film, casa di produzione milanese. Attualmente collabora con Media Duemila.