Per combattere la crisi perdurante, le Associazioni della Filiera che va dalle macchine per la stampa, alla carta, passando per le tipografie e le altre industrie di trasformazione, fino ad approdare agli editori di giornali, periodici e libri, occorre un serio impegno della politica per quella che è un’operazione di visione culturale, più che di semplici sussidi a settori zoppicanti ed in emorragia di fatturati e occupati. L’intera Filiera si compone di sette associazioni, in rappresentanza di cinque comparti (Macchine per la grafica con ACIMGA e ARGI; produzione di carta e cartone con Assocarta; Editoria con AIE e FIEG; stampa di giornali quotidiani con ASIG e stampa, cartotecnica e trasformazione con ASSOGRAFICI). Quattro dei loro rappresentanti – i direttori generali di FIEG, Fabrizio Carotti; di AIE, Alfieri Lorenzon; di Assocarta, Massimo Medugno e di Assografici, Claudio Covini hanno presentato, nel corso dell’incontro pubblico e con la stampa “Più lettura, più comunicazione”, svoltosi lo scorso 16 marzo all’Hotel Nazionale a Roma, due proposte operative e concrete per ridare ossigeno al settore, con misure strutturali: sgravi fiscali per chi acquista libri e per gli investimenti pubblicitari, seppure con modalità attente alle tutele della finanza pubblica.
La necessità di dare un nuovo impulso al consumo dei prodotti culturali da parte delle famiglie è alla base della prima delle due misure condivise dalle sette organizzazioni, illustrate dal Direttore dell’AIE, Alfieri Lorenzon: una detrazione dalle imposte sul reddito delle persone fisiche per chi acquista libri, quotidiani e periodici in formato cartaceo o digitale, pari al 19% dell’importo speso nel corso dell’anno. “I timidi segnali di miglioramento del mercato librario e degli indici di lettura da ultimo registrati – ha detto Lorenzon – devono essere sostenuti con una misura strutturale: la detrazione delle spese di acquisto di libri, come di quotidiani e periodici, è utile per una promozione stabile della lettura e per sostenere lo stesso diritto allo studio e alla conoscenza dal cui esercizio si sviluppa il sapere e il futuro sociale ed economico del nostro Paese”.
Il tutto, prevedendo un tetto minimo di spesa pari a 50 euro, mentre quello massimo sarà di mille euro. Per fare ciò, basterà una copertura annua pari a 200 milioni di euro; assai meno di quanto stanziato per il cosiddetto Bonus Giovani nella Legge di Stabilità appena approvata.
Il Direttore Generale della FIEG, Fabrizio Carotti, ha presentato una misura volta ad ottenere un duplice effetto: rilanciare gli investimenti pubblicitari, con la loro funzione prociclica di spinta ai consumi e, nello stesso tempo, garantire risorse a quotidiani e periodici, veicolo di cultura e libertà. La proposta premia le imprese che effettuano investimenti pubblicitari maggiori rispetto a quelli degli anni precedenti. “La detassazione degli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici – ha affermato Carotti – è contenuta come criterio di delega del DDL sull’editoria che inizia in questi giorni il suo percorso parlamentare al Senato, dopo l’approvazione da parte della Camera. Sarebbe auspicabile trasformare il criterio di delega in puntuale disposizione di legge, per rendere immediatamente operativa la misura e cogliere e potenziare così l’avvio della ripresa economica”.
In sintesi, si propone di escludere dall’imposizione del reddito e di lavoro autonomo una percentuale degli investimenti in campagne pubblicitarie effettuate nell’anno 2016 e nei tre anni successivi su quotidiani e periodici, anche online. La percentuale di detassazione cresce, qualora si sia in presenza di investimenti in eccedenza rispetto a quelli realizzati nel corso dell’anno precedente.
Per avere accesso all’incentivo occorrerà realizzare nel corso dell’anno investimenti pubblicitari su quotidiani e periodici, anche online, almeno pari a quelli dell’anno precedente.
L’illustrazione delle proposte è stata preceduta da quella dei dati complessivi del settore da parte dei Direttori di ASSOCARTA, Massimo Medugno, e ASSOGRAFICI, Claudio Covini, che ne hanno ribadito l’importanza strategica all’interno della economia italiana e il notevole impatto dal punto di vista anche occupazionale.
“Anche nel 2015, dei circa 31 miliardi di fatturato complessivo, circa 9,5 sono stati realizzati con l’export (in particolare, grazie alle macchine per la stampa) con un saldo attivo di poco meno di 4. Il mercato interno rimane il vero tallone d’Achille. Infatti, nel 2015 è andata appena meglio del 2014 che insieme al 2008 (“annus horribilis”) rappresentano i minimi storici”. Ha commentato così Claudio Covini.
E ha aggiunto Massimo Medugno: “La nostra è una Filiera unica e irripetibile che innerva tutta l’Italia e che dà voce e veste anche al Made in Italy: oggi già ricicla il 55% di quanto immette sul mercato e rappresenta il 5% dell’occupazione manifatturiera, circa 200.000 addetti, che arrivano a 680.000 con l’indotto”.