Lettera aperta di Paolo Lutteri –26 gennaio 2023

Caro Franco, amico mio,

oggi non voglio parlare con te di politica, ma di informazione e verità. Mi pento di non averlo fatto prima. La mia esperienza e la mia conoscenza delle cose politiche è molto limitata; come un cittadino qualunque leggo le notizie qua e là e ho qualche eco del sottofondo. Quel che vedo andare in scena è una recitazione spesso ambigua e contraddittoria. La percezione è che sul palcoscenico dell’attualità non venga raccontata tutta la verità. Dietro le quinte, o nella buca del suggeritore, ci stanno intenzioni non trasparenti e fatti clandestini. Spinte e spintoni, compromessi e intrighi, scossoni e guizzi, traffici e compravendite, balletti e dirottamenti. E certi attori protagonisti (maschere tragiche) vorrebbero insegnare la morale ai cittadini? Tante ombre sfuggono alla vista degli spettatori. Nel mondo della comunicazione di cui facciamo parte, alcuni zelanti giornalisti inseguono anche le ombre, altri depistano, altri ancora sono solo pennivendoli e fanno parte della recita.

Il meccanismo sillogistico del mainstream dell’informazione (oggi dovremmo chiamarlo ‘algoritmo’ logico) perlopiù è del tipo: intrattenere l’opinione pubblica con notizie impressionanti, trascurare la verità totale, estrarre dalle situazioni quel che fa comodo ed evitare che emergano gli imbrogli. Si fa così nelle grandi istituzioni, nelle amministrazioni pubbliche, ma anche nelle aziende e nella vita sociale, compreso lo sport! Anche gli incolti han capito che il fine giustifica i mezzi. Figuriamoci se i retori di oggi non si comportano come il Principe del Machiavelli.

Temo che anche l’intelligenza artificiale sia costruita sull’etica consequenzialista. Alla Grande Sorella dobbiamo insegnare che non tutti i mezzi sono giustificabili. Ci vuole prudenza.  C’è da discuterci sopra. Sembra che chi è nudo non sia il re, ma il suddito, il cittadino comune, senza difese, senza ombrelli di protezione. E’ nudo chi assiste all’ingiustizia sociale, alle applicazioni personalizzate delle leggi, alle informazioni ingannevoli, alla crescita delle disparità economiche. Certamente è difficile gestire una comunità, una nazione, un sistema sempre più largo e sfaccettato, ma sicuramente i leader fanno di tutto per coprire le camarille. Magari lavorassero per il bene comune, all’insegna della democrazia e del pluralismo! Scusa Franco, forse ho usato parole desuete.

Oggi in democrazia il popolo conta troppo poco. Contano i rappresentanti, i lobbisti, i burocrati, i ‘capi di gabinetto’, coloro che gestiscono le risorse economiche, coloro che gestiscono le informazioni, gli impresari del digitale. Le buone intenzioni del volgo rischiano di essere affossate a favore dei privilegi delle ‘caste’. L’autoreferenzialità e l’interesse personale di solito prevalgono sulla competenza. Così non si fa né politica né informazione. I disonesti vengono beccati troppo raramente. Caro Franco, aiutami tu a capire come difendersi da questo mondo di burattinai, burattinati e algoritmi … imprudenti.

Un caro saluto

Paolo

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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it