La salute è importante, ma il più delle volte la sottovalutiamo, non solo nelle pianificazioni industriali, ma soprattutto nei comportamenti individuali e sociali. Tutti abbiamo qualche disturbo, di petto, di pancia, di arti, di cervello … e la tendenza è di trascurarli o soffocarli con qualche medicinale. Insomma siamo un po’ superficiali. La pandemia e una concreta paura di morire ci hanno messo in allarme, ma le libidini del nostro tempo hanno ripreso a prevalere, come se ci fossimo assuefatti al pericolo. E ne è nato uno spettacolo mediatico, una sfida dal palcoscenico degli scienziati alle movidas delle piazze e dei ristoranti. Tra il medico e il pasticcere, come diceva Socrate, vince il pasticcere.
214 – FUTURO METALLURGICO
Transizione è una delle parole più frequenti per chi cerca di salvare il pianeta Terra. Occorre sostituire, almeno gradualmente, le risorse energetiche tradizionali con nuove fonti rinnovabili. Il carbone e i carburanti di origine fossile hanno inquinato l’ecumene, quindi saranno sostituiti da pannelli fotovoltaici, pale eoliche, dighe montane e marine, forse anche centrali nucleari di nuovo tipo. Idrogeno come combustibile? Batterie elettriche come motori per tutti i tipi di macchine? Se questo sarà il futuro è necessario, da subito, sviluppare l’industria estrattiva e sventrare intensivamente l’ambiente per sfruttare minerali rari e metalli, rame, piombo, silicio, litio, zinco, nichel, argento, alluminio … Il petrolio è stato un carburante economico, le nuove fonti saranno molto più onerose. E non sarà meno inquinante procurarsele e smaltirsele! Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia Rinnovabile (IRENA), gli investimenti per la transizione energetica dovranno aumentare del 30% rispetto a quanto pianificato, per un totale di 131 trilioni di dollari da qui al 2050, corrispondenti a 4,4 trilioni di dollari in media ogni anno. Aprite il portafogli!
215 – IDROGENO TRICOLORE
Un documento della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, a proposito della decarbonizzazione dei processi industriali e della loro sostituzione con l’idrogeno ottenuto dall’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, segnala 400 imprese italiane che producono componentistica per impianti rinnovabili. Il fatturato complessivo raggiunge circa 23 miliardi di euro e si contano circa 60.000 occupati (nel 2019). In particolare 120 imprese sono attive nella nuova filiera industriale dell’idrogeno, con circa 7 miliardi di euro di fatturato e 19.000 addetti. L’Italia, con il 3% dell’export mondiale, è il sesto paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, USA, Giappone e Hong Kong). In particolare l’industria italiana sembra già attiva nel piano europeo di realizzazione di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde. L’Europa intende raggiungere, entro il 2030, almeno 40 gigawatt di capacità, per ottenere 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde.
216 – CAPACITA’ INSODDISFATTE

Lo sviluppo delle tecnologie digitali e dei modi di lavorare offre nuove straordinarie opportunità per promuovere lo sviluppo sostenibile globale, dall’aumento della resilienza economica alla fornitura di servizi pubblici più efficaci. Tuttavia, non tutti sono ugualmente in grado di sfruttare queste opportunità, in particolare perché il rapido ritmo del cambiamento digitale pone ulteriori problemi a governi e società con risorse limitate. Colmare il divario digitale mondiale è sempre più urgente, poiché coloro che sono rimasti fuori dalla trasformazione digitale odierna rischiano di rimanere sempre più indietro. Ciò significa garantire che i servizi digitali siano disponibili ovunque, oltre che convenienti e accessibili a tutti. Per affrontare questo problema chiave, l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) hanno lanciato uno strumento congiunto per lo sviluppo delle capacità digitali, per supportare coloro che attualmente non sono serviti dalle risorse o dai canali di sviluppo esistenti. Sono previste azioni concrete in otto aree tematiche: connettività globale, beni pubblici digitali, sviluppo delle capacità, inclusione digitale, diritti umani, intelligenza artificiale, fiducia e sicurezza digitali e architettura della cooperazione digitale. https://digital-capacity.org/

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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it