di MARIATERESA CALIENDO –
Le leggi sulla privacy, i processi di business diversi da paese a paese, la profonda crisi dell’Euro e la prolungata recessione, rallenteranno l’adozione del cloud computing in Europa per i prossimi due anni. Secondo uno studio di Gartner, è stato riscontrato che, sebbene l’interesse per il cloud in Europa sia molto alto, le differenze fra le 44 nazioni che la compongono producono un rallentamento nell’adozione della nuvola nella regione mentre negli Stati Uniti è una pratica consolidata.
“Le opportunità per il cloud computing sono valide per tutto il mondo e lo stesso vale per alcuni costi e rischi,” ha dichiarato Paolo Malinverno, vice presidente di Gartner. Alcuni potenziali rischi e costi del cloud computing, sicurezza, trasparenza e integrazione, che sono applicabili in tutto il mondo, in Europa prendono un significato differente, così Gartner ha identificato quattro “inibitori” del cloud in Europa per i prossimi anni: Diverse regolamentazioni sulla privacy.
Spostare i dati personali nel cloud, proteggendoli efficacemente e adeguandosi alle leggi sulla privacy, è un problema classico che inibisce l’adozione della nuvola ma può essere facilmente risolto. Per esempio, le aziende europee spesso esprimono la loro preoccupazione nei riguardi del US Patriot Act of 2001 che rende svantaggioso o addirittura illegale appoggiarsi a provider cloud che sono allocati o incorporati negli Stati Uniti, sulla base del fatto che gli enti statunitensi, in alcune circostanze, possono “dare un’occhiata ai loro dati”.
Sebbene sia vero che regolamenti internazionali come il Patriot Act permettono alle forze di polizia di accedere alle informazioni personali raccolte da terze parti, in caso di terrorismo, crimini importanti, o per proteggere la sicurezza nazionale, documenti come questo esistono anche in altri Paesi, ad esempio, il Regulatory of Investigatory Powers Act inglese, e non solo negli USA, e molte entità legali devono rispettarli. Il secondo punto è il complesso mercato B2B in termini di integrazione e processi
I fattori di diversità in Europa si trovano nei processi che corrono fra aziende multinazionali che operano su diversi Stati. Spesso, regolamentazioni e pratiche di business in un Paese sono incompatibili o inapplicabili in altri perché ogni nazione tipicamente estende la propria pre-esistente regolamentazione ad aziende straniere. I provider dell’infrastruttura B2B europea hanno consolidato questa complessità e l’hanno trasformata in un vantaggio competitivo.
Nei mercati che crescono maggiormente, come quello del cloud computing, la diversità permette di raggiungere la richiesta massa critica molto più difficilmente e lentamente. Questo rallenta il lavoro dei players che desiderano offrire servizi cloud in Europa.
Il terzo punto riguarda il lento e indesiderato effetto di alcune politiche dell’Ue che ha stabilito di promuovere l’economia, il progresso sociale e di ottenere uno sviluppo sostenibile e bilanciato, attraverso l’eliminazione delle barriere interne agli Stati membri. L’Unione Europea ha cancellato questi impedimenti attraverso delle regolamentazioni che sono state conseguentemente adottate dalla legislazione di ogni Stato. L’intero processo ha richiesto molto tempo, poiché ogni Paese mantiene comunque la sovranità sulla propria legislatura locale e deve quindi cambiarla in conformità a quella europea. Gli analisti di Gartner hanno individuato numerosi esempi di questo lento processo: e-invoicing è l’esempio più recente e l’uso del cloud potrebbe essere il prossimo.
Altro fondamentale problema è la crisi economica che sta colpendo gli Stati membri, gravando molto sul settore IT, in quanto la crescente incertezza attorno all’Euro causa la fine di grossi investimenti. Questa situazione rallenta le strategie di mercato e le scelte di business. Questo fattore può non essere pesante come i precedenti tre, ma è certamente un fattore da tenere in alta considerazione.
“In sostanza l’interesse per il cloud è molto alto in Europa così come nel resto del mondo”, ha dichiarato David Mitchell Smith, Vice President di Gartner Fellow.”Sebbene questi fattori certamente rallenteranno l’adozione del cloud in Europa, sicuramente non la fermeranno.
I potenziali benefici della nuvola sono troppo attraenti e interessanti, per la loro efficienza e agilità, per non essere utilizzati nel breve periodo”.