“L’osservatorio TuttiMedia laboratorio dedicato alla cultura dell’innovazione compie vent’anni” con queste parole Maurizio Costa presidente FIEG ha aperto l’incontro dedicato alla Cultural Intelligence organizzato da noi di TuttiMedia. Grazie, dunque a Maurizio Costa, ingegnere impegnato nell’editoria da motissimi anni. TuttiMedia dedica al suo ventesimo compleanno numerosi dibattiti sulla Cultural Intelligence, l’abilità che permette di colmare il gap, che in Italia è più evidente che negli altri paesi, fra la cultura e la tecnologia. Ieri (19 maggio) abbiamo raccolto la visione di Mario Calabresi, giovane direttore de La Repubblica alle prese con la sfide dell’era tecnologica che con entusiamo e professionalità discute di abilità digitali quale risorsa per il mondo dei media. Racconta delle difficoltà oggettive dei quotidiani, ma è ottimista: “La pubblicità online cresce – dice – anche se la condivisione dei dati con gli OTT farà la differenza”.
Dopo due ore di intenso dibattito sul ruolo e la centralità dei media tradizionali nell’era dell’informazione istantanea, Derrick de Kerckhove, sociologo di fama internazionale, direttore scientifico di TuttiMedia dichiara: “E’ la prima volta che esco ottimista da un incontro dedicato al mondo dell’informazione”.
Franco Siddi impegnato nella sfida dell’innovazione della televisione durante l’incontro organizzato al Salone Internazionale del Libro di Torino su “Futuro Digitale” ha sottolineato che la Rai non può lasciare nessuno indietro. Calabresi però non è d’accordo sulla divisione dell’Italia fra giovani immersi nel presente e meno giovani fuori dal contesto tecnologico. Riporta di nonne costantemente su Facebook che seguono il giornale anche e soprattutto attraverso le dirette video. Gli domando se come diceva Giovannini, i giornali hanno troppe pagine. Risponde che è d’accordo, effettivamente bisognerebbe ripensare la foliazione.
L’incontro ci ha visti immersi in un presente consapevole di dover sostenere il cambiamento senza averne paura, provando e riprovando e senza mai dimenticare che i giornali sono i cani da guardia della democrazia, anche questa una frase che amava ripetere il nostro fondatore che con Marco Pannella (la notizia della sua scomparsa è arrivata durante l’incontro) portò me ed i colleghi della scuola di giornalismo Luiss ad ascoltare una seduta in Parlamento.
Siddi conclude ribadendo che i media continuano ad avere un ruolo di primo piano nella formazione : “Ecco perché l’associazione si propone di coinvolgere tutti i protagonisti del mondo dell’informazione in azioni utili a sconfiggere l’ignoranza digitale -. Il nostro scopo principale è comprendere perché i nostri giovani si sono allontanati dalla cultura . Il quotidiano La Repubblica il 13 gennaio scorso ha pubblicato l’articolo dal titolo Il digiuno culturale. Ecco perché ho organizzato questo incontro con Mario Calabresi, prima di tutto un amico”. Tutti d’accordo sul fatto che in Italia la prevalenza della cultura umanistica su quella scientifica e tecnologica non ha permesso di essere al passo con i tempi. Non poteva, in fine mancare l’invito di Derrick de Kerckhove: “È tempo di cambiare sfruttando tutte le potenzialità della tecnologia”.