Siamo nel 2012.  Mi è venuta la curiosità di riprendere le tappe di questa innovazione, ricordando le battaglie di Giovannini presidente Fieg  dal 1976 al 1996  appunto sulla liberalizzazione della vendita dei giornali. Ho sfogliato i vecchi volumi dell’Editore altro mensile da lui edito in quel tempo. Ecco i titoli degli articoli correlati all’argomento liberalizzazione. 1978 – Più edicole più lettori; 1979 -Com’è difficile comprare un giornale; 1986 – Libera vendita dei giornali, ora è battaglia. 1989 – Dossier distribuzione. 1990 – Per vedere la Tv ci vuole un pulsante, per un giornale ci vuole l’ombrello. L’elenco è lungo, ogni articolo vale un pezzo di storia e più di trent’anni  di vita, alcuni degli autori oggi sono personaggi di spicco del mondo editoriale.
“Il potere politico è indifferente nei confronti del giornali” è il titolo di un intervista di dicembre 1996 a Mario Ciancio Sanfilippo, allora presidente Fieg che parlando dell’esigenza di vendere giornali anche fuori delle edicole afferma: “E’ un provvedimento che non costa una lira allo Stato e che, tuttavia, non viene adottato forse perché gli edicolanti sono più numerosi dei giornalisti, dei poligrafici e degli editori  messi insieme e pertanto il loro peso quantitativo è maggiore di quello di tutte le altre componenti del settore”. Finalmente questo peso si è riequilibrato? Conto che le priorità del Paese non subiscano un percorso simile in durata temporale.

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