Fare giornalismo in modo professionale significa “INFORMARE” (dare forma a dei dati – mediare con controllo delle fonti) e non “comunicare” (mettere in comune). Le professionalità sono ben distinte in questi due ambiti e devono rimanerlo. Chi comunica non è legato alla professione giornalistica e non risponde alla deontologia professionale del giornalista; ecco perché troviamo spesso “comunicazioni” che sono solo puro marketing e i social sono colmi di “comunicazioni” falsate o legate al marketing, alla vendita e camuffate da “informazioni”….
A livello europeo questa distinzione è molto chiara; lo è meno per i cittadini che sono in balia di “comunicazioni” che non sono “informazioni”. Il ruolo del giornalista scientifico inoltre, da dopo il covid-19, è ancora più importante per le redazioni giornalistiche; si è compreso che avere chi in redazione possa dare supporto di informazioni scientifiche è necessario per aiutare H24 i colleghi/e/* della cronaca su temi di salute pubblica, dare loro dati scientifici reali, dare loro studi con impact factor ed evidenze scientifiche validate; per evitare tutte le problematiche vissute durante la pandemia (fake news, spazio mediatico a millantatori etc.). La Commissione europea ha ben compreso l’urgenza di una realtà dei media libera, indipendente, capace di affiancare la politica con dati reali e capacità critica super partes nell’informare i cittadini. Inoltre c’è una ulteriore emergenza: la necessità urgente di avere infrastrutture e reti di comunicazione sicure. Per questo motivo Gli Stati membri dell’UE, con il sostegno della Commissione europea e dell’ENISA (l’Agenzia dell’UE per la cybersicurezza), hanno presentato anche recentemente una importante relazione sulla cybersicurezza e la resilienza delle infrastrutture e delle reti di comunicazione dell’UE. La Commissione europea ha pure presentato questo mese una serie di possibili azioni per promuovere l’innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali in un mondo in cui la cittadinanza è digitale. La futura competitività dell’economia europea dipende da queste infrastrutture e servizi di rete digitale avanzati, dal momento che una connettività rapida, sicura e diffusa è essenziale per la diffusione delle tecnologie in settori strategici quali istruzione e formazione, telemedicina, guida automatizzata, manutenzione predittiva degli edifici, agricoltura di precisione etc.
Proprio per questo la Commissione europea ha appena adottato una decisione che autorizza l’autorità nazionale di regolamentazione ucraina responsabile delle comunicazioni elettroniche a partecipare all’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e all’Ufficio BEREC, che è l’agenzia che sostiene il BEREC. È essenziale che gli ucraini abbiano accesso ad una connettività a prezzi abbordabili per rimanere in contatto con le loro famiglie e i loro amici, ma soprattutto devono poter ricevere notizie reali e non fake news. Mai come ora le parole sono armi e la velocità della parola in digitale può inficiare la democrazia e fomentare conflitti ulteriori oltre a quelli già in atto (ben 57 nel 2025).
Nell’ambito del programma Europa Creativa – Sezione Transettoriale è aperto un bando “News – Media Literacy”, con scadenza fissata al 6 marzo 2025. Il bando ha un budget di 2,5 milioni di euro e cofinanzia progetti di collaborazione nel campo dell’alfabetizzazione mediatica. La Commissione europea ha pubblicato anche un bando per l’organizzazione di tre edizioni di “Festival Europeo del giornalismo e della libertà dei media” aperto fino al 31 marzo 2025. Nell’ambito del programma Europa Creativa, Sezione MEDIA, è aperto poi un bando ‘Skills and talent development’, con scadenza 24 aprile 2025. Si punta a migliorare la capacità dei professionisti dell’audiovisivo di adattarsi ai nuovi processi creativi, agli sviluppi del mercato e alle tecnologie digitali che influenzano l’intera catena del valore. Vengono cofinanziati progetti per attività di formazione e mentoring, destinate ai professionisti dell’audiovisivo. Mentre entro il 14 maggio si può partecipare ad un bando per tv e contenuti online a supporto di società di produzione audiovisiva europee indipendenti. Il bando ha un budget totale di venti milioni di euro. Il nuovo Comitato europeo per i servizi di media si è riunito il 10 febbraio in riunione costitutiva segnando una pietra miliare nell’attuazione del regolamento europeo sulla libertà dei media. E’ un organo consultivo indipendente istituito dall’EMFA che proseguirà i lavori del gruppo di regolatori europei per i servizi dei media audiovisivi e promuoverà l’attuazione della direttiva sui servizi di media audiovisivi, fornendo assistenza alla Commissione europea.