La babele dell’Unione spesso ci ulcera, con le sue cacofonie di suoni e di sensi. E passi quand’è solo un problema d’assonanze e di sinonimi. Quando però diventa politica e sostanziale, con Paesi che dicono e fanno ciascuno a modo proprio, allora vengono al pettine i nodi d’un’integrazione ancora imperfetta.
Riservato ai traduttori under 18, il concorso ‘Juvenes Translatores’, giunto alla settima edizione, non ha l’ambizione di raddrizzare le storture di fondo dei meccanismi comunitari, ma vuole aiutare gli europei di domani almeno a capirsi meglio, perché la conoscenza delle lingue è il primo passo per essere “uniti nella diversità”.
Con questo spirito, la Commissione europea ripropone la sua iniziativa: giorno clou il 28 novembre, quando studenti delle scuole superiori di tutta l’Ue si sfideranno nella traduzione di testi inerenti l’Anno europeo dei cittadini.
Il concorso, che Viola De Sando ha presentato su EurActiv.it, vuole promuovere l’apprendimento delle lingue straniere attraverso una competizione aperta a tutte le scuole superiori dell’Unione: obiettivo, favorire il dialogo interculturale tra i giovani europei.
L’edizione 2013 si rivolge a tutti gli studenti nati nel 1996 che si cimenteranno su un testo dedicato alla cittadinanza europea ed ai diritti e benefici ad essa collegati. Le scuole interessate a partecipare dovranno iscriversi entro il 20 ottobre. Saranno selezionate oltre 760 istituti, ciascuna delle quali potrà competere con alunni (da 2 a 5) di qualsiasi nazionalità.
Il 28 novembre si farà la prova, in contemporanea in tutte le scuole europee ammesse: ogni studente potrà scegliere il testo da tradurre tra le 24 lingue ufficiali dell’Ue verso una delle 23 rimanenti. Le combinazioni possibili sono 552, con la presenza per la prima volta della lingua croata.
Le traduzioni saranno corrette da traduttori della Commissione europea che sceglieranno la migliore per ciascuno Stato membro. I vincitori saranno invitati alla cerimonia di premiazione l’8 aprile 2014 a Bruxelles.