Oggi parliamo di Giovanna Silvaggi, esperienza professionale nell’ambito del diritto bancario, societario e immobiliare, fornendo regolarmente assistenza a clienti italiani e stranieri, tra cui anche grandi gruppi internazionali, in relazione ad ogni tematica legale di tipo civilistico e societario (ivi inclusa la gestione della proprietà intellettuale, delle problematiche legali relative alle nuove tecnologie e la protezione dei dati personali). Non sono solo avvocato, ma anche autrice di articoli scientifici, mamma orgogliosissima di Francesco Maria e impegnata nel mondo dell’associazionismo. In particolare, membro del Comitato Scientifico dell’Istituto per il Governo Societario (http://www.istitutogovernosocietario.eu/) che ha come obiettivo la promozione dello studio e dell’approfondimento delle tematiche relative al governo societario e si pone come organismo imparziale e indipendente in grado di aggregare competenze ed istanze trasversali per la soluzione di problemi di comune interesse attinenti alla corporate governance. Anche Vice Presidente di Associazione Via Veneto, ente di diritto privato apolitico che, in partnership con le Istituzioni, promuove, realizza e sostiene iniziative culturali, sociali e non solo all’interno del Rione Ludovisi.
La leadership al femminile è ancora un’utopia …?
Direi purtroppo di sì, anche alla luce delle recenti esternazioni provenienti dal mondo dell’imprenditoria, ma non dobbiamo restare in silenzio e schierarci contro un sistema che teme (e non supporta) la genitorialità. Si tratta di un problema culturale, é sbagliato far passare il messaggio che una professionista che rinuncia alla famiglia è maggiormente performante. Non bisogna rinunciare al lavoro che si ama e neppure alla sfida di essere genitori. Tante storie, come la mia, dimostrano che è possibile attuare un bilanciamento – certamente complicato – tra lavoro e famiglia, dobbiamo solo smettere di credere che essere performanti h24, anche per richieste sciocche e non urgenti, sia l’unico modo di lavorare. Rivendichiamo il nostro spazio di professioniste, donne e mamme (se vogliamo esserlo) e non permettiamo a nessuno di imporci una scala valoriale che non ci appartiene.
Hai avuto una carriera brillante e rappresenti un esempio per le giovani donne ambiziose. Quale consiglio daresti alle nuove generazioni in un periodo così complicato per realizzare i loro sogni?
Guardare dove gli altri non hanno osato ancora guardare. Essere se stessi, ricordando che ciascuno di noi è unico, e non dimenticare mai di guardare il mondo con gli occhi dei bambini, freschi di meraviglia.
Insieme per le donne e con le donne, promuovere innovazione non tecnologica ma di pensiero è dura …
Credo che ci siano tantissime donne capaci, intelligenti e bellissime (e non parlo di estetica) pronte a portare, insieme anche ad altre donne e per le donne, l’innovazione di pensiero di cui parli. Dove questo manca è perché vi è mediocrità e una mente mediocre non può comprendere ciò che non è alla sua portata.