La disinformazione di genere è il tema scelto per riflettere su parità, diritti e doveri nella società in transizione dall’ambasciatrice canadese a Roma Elissa Ann Golberg  (premio Donna è Innovazione 2023)  e il nostro Osservatorio TuttiMedia in occasione della festa delle donne.

Il 6 marzo  presso la sede dell’ambasciata canadese a Roma  due ricercatrici italiane Francesca Gentile, Open Source Resaercher at the centre for information resilience (Cir), Maria Giovanna Sessa (Research Manager Eu DisinfoLab, organizzazione indipendente che raccoglie conoscenze e competenze sulla disinformazione in Europa) e una canadese Cassidy Beresk (Director, OxGen AI | University of Oxford ) con l’onorevole Martina Semenzato, (Commissione Parlamentare di inchiesta su femminicidio e violenza di genere), Rita Lofano (direttore Agi), Elisa Giomi (Commissaria Agcom), l’ex ministra Elena Bonetti, Derrick de Kerckhove (direttore scientifico TuttiMedia), hanno  condiviso,  con gli invitati, le criticità della transizione digitale che a volte rende più difficile anche il percorso verso la parità.   

L’ambasciatrice Elissa Ann Golberg, nel saluto iniziale,  evidenzia  che lo scopo dell’incontro è parlare della violenza di genere facilitata dalla tecnologia e della disinformazione basata sul genere e sull’identità: “Dobbiamo concentrarci sul lavoro che resta da fare nel cammino verso la parità, perché  non c’è dubbio che le nuove tecnologie e le innovazioni hanno contribuito in molti modi a ridurre le disuguaglianze  e a far sentire nuove voci, in particolare quelle delle donne e delle ragazze. Ma non ovunque e non sempre. Il pericolo è di importare pregiudizi e barriere nel nuovo panorama tecnologico”. 

Poi l’ambasciatrice puntualizza che la disinformazione, in passato,  era chiamata propaganda  e che le nuove tecnologie l’ hanno resa molto più sofisticata: “Quando parliamo di disinformazione basata sul genere – precisa – parliamo di contenuti che  tendono a prendere di mira  ed emarginare le donne  e in particolare coloro che  partecipano alla sfera pubblica  in quanto giornaliste, politiche, leader della società civile o anche diplomatiche. In Canada siamo preoccupati per il crescente utilizzo della disinformazione di genere da parte di attori ostili, sia in patria che nel mondo. A livello nazionale, il Canada ha lavorato duramente per creare un ambiente digitale sicuro per tutti e promuovere l’uguaglianza di genere. Ciò include la creazione di programmi di alfabetizzazione mediatica per consentire ai cittadini di identificare e contrastare la disinformazione”.

Francesca Gentile, (Cir) puntualizza che la disinformazione di genere  serve per sminuire, umiliare, prendere di mira le donne :”Al centro dove lavoro abbiamo analizzato – afferma – come certi paesi hanno utilizzato la disinformazione di genere per prendere di mira donne che lavorano nella politica, giornaliste o attiviste dei diritti umani”. 

Maria Giovanna Sessa (Research Manager Eu DisinfoLab, organizzazione indipendente che raccoglie conoscenze e competenze sulla disinformazione in Europa) sottolinea che ” i danni della disinformazione di genere sono molto seri, perché mira a silenziare i propri target e a farli ritirare dalla scena pubblica. Questo genera un problema di democrazia e sicurezza. La sfida è la monetizzazione  e l’accelerazione algoritmica”.

Cassidy Bereskin (Director, OxGen AI | University of Oxford) anticipa i suoi studi sull’intelligenza artificiale generativa puntando alla necessità di etichette che permettano alle persone di distinguere fra messaggi generati dalla macchina e quelli inviati da professionisti dell’informazione”.

Martina Semenzato (presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio)  ha voluto sottolineare cheè fondamentale il raffronto con gli ordinamenti e le Istituzioni internazionali per confrontarsi sulle normative in tema di violenza di genere”.  Mentre  l’onorevole Elena Bonetti (già ministro per le pari opportunità) parla di  donne  protagoniste nei mondi che usano l’intelligenza artificiale, assumendo ruoli di leadership in queste realtà. “Promuovere le carriere femminili nelle materie STEM è una sfida decisiva per il futuro del nostro Paese”.

Con  le conclusioni l’ambasciatrice Golberg ha precisato che contrastare la disinformazione di genere e la violenza di genere online non è solo una sfida tecnologica ma è un imperativo sociale. E che “dobbiamo tutti impegnarci a sfidare gli stereotipi, sostenere le vittime e promuovere una cultura di uguaglianza che rifiuti ogni forma di violenza di genere, sia offline che online. Italia e Canada continueranno a lavorare insieme per salvaguardare la democrazia, proteggere e promuovere i diritti umani e contrastare la crescente minaccia della disinformazione”.

 

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.