“La tecnologia cambia, non solo il modo di comunicare, ma la vita stessa dell’uomo”. La storia di Google che compie vent’anni  nel 2108, sembra essere sintetizzata alla perfezione dalla frase di Giovanni Giovannini, storico presidente della FIEG che Gianni Letta definì l’uomo dei media per la sua visione all’avanguardia e la sua tenace curiosità nel fotografare il cambiamento che arrivava.

Leggendo Think with Google, la newsletter che aiuta a capire business, opportunità e mestieri dell’oggi, si comprende facilmente come la tecnologia ha cambiato la nostra vita in questi ultimi 20 anni mentre noi come pesci nell’acquario non ci accorgevamo di molto e diventavamo dipendenti delle mappe, delle intelligenze artificiali e del telefonino che non serve più solo per parlare.
Oggi googliamo per non perderci per strada, per non perdere l’ultima notizia ed anche per non perdere la memoria.
La storia di Google si ritrova anche nelle mi interviste  e articoli  naturalmente sui Media Duemila dedicati a Intelligenza Artificiale, Programmare il mondo e Big Data. Uno degli ultimi l’ho scritto perché saltellando qua e là nel sito dedicato alla Google I/O conference che dal 2008 si svolge a San Francisco (di cui ho parlato nel numero  della rivista dedicato all’Intelligenza Artificiale), ho scoperto che Smart Compose in Gmail aiuta a scrivere e-mail più velocemente e con più sicurezza, come avere il ghostwriter personale. Basato su IA di Google, è un compagno di scrittura di tipo “you-you-type” che aiuta a completare le frasi e a tanto altro.
Google Photos riguarda le immagini, naturalmente e permette ogni ritocco: schiarire, ruotare condividere mentre si scatta e queste sono solo alcune delle tante possibilità.

Google Traduttore permette di scrivere o leggere in più di 100 lingue e usa già i modelli neurali per tradurre, anche in italiano.

Machine learning è molto di più. Perspective è una tecnologia ancora in fase di sperimentazione che Google e Jigsaw hanno lanciato per identificare commenti offensivi nel web.

E per quanto riguarda le questioni di genere, il premio Oscar Geena Davis si è chiesta se i pregiudizi inconsci verso le donne portino le persone ad accettare che i personaggi femminili abbiamo meno battute e meno visibilità degli uomini nei film. Nel 2007 fonda il Geena Davis Institute on Gender in Media e inizia la sua raccolta di dati con un team di ricercatori che guarda un film dopo l’altro. Un sacco di tempo e tanta fatica, fino a che la collaborazione tra l’ingegnere di Google Hartwig Adam e il dottor Ahri Narayanan della USC Viterbi School of Engineering ha permesso la creazione di un software che riconosce dei pattern che lo spettatore potrebbe non notare. In questo caso gli ingegneri non hanno fornito al computer un modello o un set di regole create a mano.

Le macchine sono state programmate per imparare dagli esempi annotati con le risposte corrette. Il processo automatico assicura che la tecnologia migliori la sua percezione nel tempo. Il risultato ha portato all’evidenza che gli uomini si sentono e si vedono quasi il doppio delle donne. Le donne sono sotto rappresentate in tutte le categorie, compresi i 100 film che hanno incassato di più negli ultimi 3 anni, sono appena presenti nei film vincitori di Oscar, infatti rappresentano il 32% delle immagini e il 27% del parlato.

Il Deep Learning può aiutare i patologi a diagnosticare il cancro, questo è quanto stanno dimostrando alcuni ricercatori di Google. La diagnosi del tumore al seno e le conseguenti decisioni sul trattamento possono essere molto complicate, un algoritmo può identificare automaticamente la malattia e quindi essere di sostegno nella diagnosi. Grazie a immagini fornite dal Radboud University Medical Center l’algoritmo si allena a riconoscere e localizzare il cancro al seno e relative metastasi. Il progresso arriva, la morte intorno ai 107 anni, come è successo a Gillo Dorfles non sarà più un’ eccezione.

Per vivere a lungo il cibo è determinante e su questo fronte in Georgia è stata creata un’app che può identificare le malattie sulle piante, e quindi salvare raccolti, presto potremo prevenire le malattie invece di curarle.
Ma Google è anche Google Tilt Brush per gli artisti che vogliono ridisegnare i luoghi, è DNI Digital News Initiative.

Come non Avere Nostalgia di Futuro: vi aspettiamo alla decima edizione del premio Nostalgia di Futuro quest’anno dedicato a: “Public Mind: costruzione dell’opinione pubblica nell’era dell’algoritmo”, in programma lunedì 24 settembre (ore 14:30-18:00) presso l’Aula De Sanctis dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (sede centrale – Corso Umberto I – Napoli).

20 anni di Google

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.