di FORTUNATO PINTO –
La censura online è un tema di rilevante importanza che, tra i trascorsi negli Stati Uniti con gli Atti SOPA e PIPA e in Italia della proposta Fava, ha impegnato molto politici, business man e utenti “semplici”: ognuno di essi con le proprie verità e motivazioni ha lottato per la libertà online e la salvaguardia dei contenuti. Dopo un breve periodo di silenzio, si è tornati a discuterne, soprattuto perché Google, come di consueto dal 2010, ha pubblicato i dati del Global Transparency Report: studio che rende pubbliche le azioni di censura imposte dai singoli Stati per quanto riguarda la pubblicazione di contenuti in Rete, tra cui anche i video su YouTube.
La richiesta di rimozione dalla SERP (search engine results page – pagina dei risultati di ricerca) è un’azione che può essere evasa dai governi e dalle organizzazioni o imprese che reclamano il diritto d’autore. Per quanto riguarda quest’ultime nel GTR i dati hanno un aggiornamento frequente, e come è visibile sul sito di Google, i contenuti più oscurati provengono da pagine web per il peer sharing o torrent, come ad esempio Filestube, ExtraTorrent e BeeMp3.
Dai governi invece arrivano richieste di censura per contenuti “diffamatori, che non rispettano le leggi locali incitando all’odio, che sono a sfondo sessuale”, riportano da Google. In uno schema riassuntivo si nota che nell’ultimo periodo ( luglio – dicembre 2011) i paesi che hanno fatto il maggior numero di richieste per la rimozioni dei contenuti sono gli Stati Uniti e il Regno Unito. Dagli Usa le richieste sono aumentate del 107%, dal Governo inglese invece le richieste sono aumentate del 71%, molte delle quali per quanto riguarda video pubblicati su YouTube.
Dall’Italia le richieste pervenute sono 28, il 64% di esse sono state approvate da Google, che si prende la libertà di scegliere quali contenuti oscurare, nel caso tale richiesta non sia pervenuta da un atto giudiziario. Nel primo semestre del 2011, infatti, il Governo nostrano ha fatto richiesta di oscurare un video satirico in cui era protagonista Silvio Berlusconi ma Google non ha rimosso tale video. Nel secondo semestre invece le richieste di rimozione per i contenuti (in aumento rispetto il semestre precedente) sono 96, molte delle quali per violenza e diffamazione.
Diritti d’autore, sicurezza e privacy sono temi che Media Duemila affronta da molto tempo, quest’anno, in occasione della consegna all’Ambasciatore Fulci del Premio Nostalgia di Futuro in ricordo di Giovanni Giovannini il 6 luglio presso lo studio legale Puoti-Longobardi, verrà inaugurato il nuovo percorso per il Premio Nostalgia di Futuro 2012, dedicato al tema “La Persona Digitale. Individualità, privacy e regole nell’era dei media sociali”.
Partecipa al premio scaricando qui il regolamento.
Fortunato Pinto
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