Sundar Pichai, ad di Alphabet, nel suo blog da l’annuncio dicendo: “L’intelligenza artificiale è la tecnologia più profonda su cui stiamo lavorando oggi. Che si tratti di aiutare i medici a rilevare le malattie in anticipo o di consentire alle persone di accedere alle informazioni nella propria lingua”. E aggiunge “L’intelligenza artificiale aiuta le persone, le aziende e le comunità a sbloccare il proprio potenziale, apre nuove opportunità che potrebbero migliorare significativamente miliardi di vite. Ecco perché sei anni fa abbiamo riorientato l’azienda attorno all’intelligenza artificiale e perché lo consideriamo il modo più importante per realizzare la nostra missione: organizzare le informazioni del mondo e renderle universalmente accessibili e utili”.
Bard, l’intelligenza artificiale presentata da Pichai mira a combinare l’ampiezza della conoscenza del mondo con l’intelligenza artificiale e può aiutare a spiegare a un bambino di 9 anni le ultime scoperte della NASA sul telescopio James Webb o a conoscere i migliori attaccanti del calcio mondiale di oggi: “Questo assistente conversazionale sarà quindi in grado di parlare con gli utenti di Internet e di rispondere a tutte le loro domande, indipendentemente da quanto siano puntuali – ha spiegato il capo di Google”.
E’, evidentemente una risposta a ChatGPT, il robot conversazionale sviluppato dalla società Open AI.