Grazie alla costante attenzione per la ricerca avanzata interdisciplinare del Fondatore Giovanni Giovannini e della Direttrice Maria Pia Rossignaud che ha esemplarmente saputo conservare ma anche proseguire ed ampliare, con sensibilità e competenza le molteplici attività di Media Duemila, con Osservatorio TuttiMedia, la mia vastissima produzione scientifica e letteraria, dal 1980 ad oggi, è preservata dall’oblio e dall’obsolescenza.
Intervistata recentemente mi sono espressa per definire le mie più recenti pubblicazioni nel settore della scienza dell’informazione: “si tratta di una tipologia di ricerca particolare, al “femminile singolare” che si caratterizza per un forte “idealismo realistico”definibile nei termini paradossali di “realismo idealistico” in quanto la saggistica, la narrativa, la poetica e la manualistica, che ho realizzato nel mio ruolo di “ricercatrice a vita” sono contraddistinte da una tendenza didattica lieve ma costante, che si alterna a fasi didascaliche, con una prosa divulgativa. Trattando fenomeni del quotidiano attuale mi esprimo spesso con stile fantastico surreale, materializzando concetti in paragrafi densi, che raffigurano allegoricamente la realtà complessa, spesso grottesca, nell’era dei social network. Sono una autrice che rappresenta il paradossale, procedo con stile immaginifico spesso sul filo sottile dell’autoironia. Con una narrativa allitterante, fantasmagorica, intendo evidenziare problematiche attuali, trattando vicende realmente accadute, astruse, surreali, di cui sono stata testimone, senza causare inutili sprechi di energia ai lettori, analizzo io stessa scientificamente, tratto fatti accaduti, eventi concreti, con il doveroso rispetto, evidenziando le fasi essenziali a seconda della attendibilità e della rilevanza dei dati che mi vengono trasmessi…”
Le pagine dei miei saggi rispecchiano una realtà complicata, una quotidianità confusa, semplificando, astraendo, mai banalizzando. Indicano chiaramente come avrebbe potuto essere e come sarebbe meglio fosse stato e fosse in più ambiti e settori. Il mio profilo di ricercatrice scientifica si riversa nello stile e nella pratica: indica quanto frastornanti e confuse possano essere diventate la comunicazione e la circolazione di informazioni nell’era attuale.
Sono stati tanti e distinti i temi dei rispettivi periodi e fasi di investigazione scientifica, che ho trattato, ma tutte le mie ricerche e pubblicazioni si contraddistinguono per un punto accomunante: sono interdisciplinari, avanzate, dislocate, differenti, fra loro distinte, distanziate nel tempo e negli spazi, si rivolgono ad aree del sapere strategiche, nelle fasi più delicate, nelle tratte pionieristiche.
Quando ogni settore di ricerca, si espande e la piattaforma degli operatori del settore si allarga, lascio il mio contributo scientifico innovativo ai colleghi, per muovermi altrove.
Quando una area di investigazione scientifica si affolla di numerose presenze, preferisco passare ad altro ambito, di nicchia, per analizzare, possibilmente risolvere altre tipologie di problemi, che siano stati trascurati, che sono rimasti irrisolti.
Il biennio 2020-2021 è stato particolarmente complesso, difficile, non solo perché ha coinciso con la pandemia. Mi sono impegnata ad analizzare con rigore una filiera di omissioni informative, commesse in sedi diverse, astraendo, da fatti realmente accaduti, prescindendo, realizzando un percorso didattico.
Documento rigorosamente, astraendo allo stesso tempo, attraverso i miei saggi più recenti, pubblicazioni double face, che presentano sia una leggibilità narrativa scorrevole, se letti dal primo al terzo volume (percorso di lettura da Legenda 2020, attraverso Addenda 2021 fino a Recapitulanda 2021, dal titolo: Cinquecento allegati di letteratura grigia), sia una dimensione saggistica, se letti “a ritroso” ovvero dal terzo volume al primo (percorso di lettura da Recapitulanda 2021 attraverso Addenda 2021 fino a Legenda 2020 dal titolo: Deep fake: tanto chiasso per niente).
Affinché una vicenda gravosa, paradossale, come quella che per due anni ho analizzato, non debba mai più ripetersi, in chiave surreale ho estratto, liberandola da ogni riferimento preciso, una serie significativa di campionature possibili, sequenze di disguidi fra uffici, interpretazioni errate di testi tecnici, avvenute in situazioni di natura eccezionale, imprevedibili eventi anomali avvenuti improvvisamente, indicando come cambiamenti di leggi, oscillazioni di norme provvisorie, ambigue, introdotte in modo estemporaneo, riprese retroattive di dibattiti, catastrofi, rendano possibile la perdita di senso e significato, nella dispersione di documentazione essenziale di intere tratte e periodi, negli spostamenti, fra sedi e interpretazioni diverse, basate su competenze non compatibili, perfino scommesse, nella selezione affrettata di pagine da riprodurre dalla dimensione cartacea a quella digitale, possano provocare la dispersione di dati indispensabili, nello scivolamento di criteri valutativi, che determinano nuove leggi ed emendamenti in continuo divenire, con modifiche sempre provvisorie.
I mutamenti ideologici, nella storia del pensiero politico, si riflettono nei criteri, di valutazione, determinano i passaggi di competenze. Concludo questo biennio oneroso capitalizzandone il senso, derivandone una prassi didattica, affermando, come si renda indispensabile riconsiderare e riflettere, prima di effettuare significativi cambiamenti, indicando come le arbitrarie rimesse in discussione di solidi concetti, validi e validati nel passato, possano provocare danni incalcolabili all’immaginario collettivo, al patrimonio culturale, alla conservazione di beni artistici, arrivando perfino a cancellare intere fasi nella storia del pensiero scientifico e della didattica della ricerca avanzata.
Grazie alla Direzione e Redazione di Media Duemila, che pubblica anche questo articolo, un patrimonio storico e culturale di evidente valore e una testimonianza di gestione di letteratura grigia non sono perduti ma sono resi ampiamente leggibili.
Ma soprattutto grazie a te Maria Pia!