È bastato un incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, M5S, e Gabriele Bipop Gresta, co-fondatore e presidente della Hyperloop Transportation Technologies – in viaggio in Italia con l’intento di promuovere la società e cercare possibili appoggi istituzionali, oltre che economici, tra gli esponenti del governo – per portare d’attualità il tema del treno superveloce e di una sua possibile futura applicazione in Italia, partendo, si ipotizza, dalla Sicilia.
Hyperloop è un avveniristico progetto, ideato inizialmente tra il 2012 e il 2013, da Elon Musk, imprenditore e inventore sudafricano naturalizzato statunitense, oggi a capo della Tesla Motors, per la realizzazione di un treno «a levitazione magnetica passiva», ovvero una rivoluzionaria tecnologia che sfrutta la bassa pressione generata all’interno di appositi tubi per far “galleggiare” i convogli del treno – in questo caso speciali capsule capaci di ospitare 28 passeggeri massimo – e farli sfrecciare a velocità di oltre 1.200 km orari. Le capsule vengono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria e fluttuano su un cuscino d’aria creato da molteplici aperture nella base, con lo scopo preciso di ridurre al minimo l’attrito.
Il progetto è in realtà, ad oggi, in fase molto avanzata, tanto che è stata prevista una prima corsa inaugurale già ad ottobre 2020 ad Abu Dhabi, in occasione dell’apertura dell’Expo: una tratta di 5-10 km di lunghezza.
In un lungo post sul proprio profilo Facebook, Buffagni spiega di aver avuto un colloquio con “Bibop Gresta, il presidente di Hyperloop, l’azienda che sta lavorando allo studio di un treno supertecnologico capace di coprire la tratta Milano-Roma in appena mezzora o Catania-Palermo in poco più di dieci minuti”.
Consapevole della portata dell’annuncio, continua poi precisando: “Fantascienza, diranno gli scettici. Forse, ma di sicuro vent’anni fa erano fantascienza anche gli smartphone, le stampanti 3D e la blockchain e invece oggi fanno parte della nostra vita. Allo stesso tempo, però, è necessario, prima di lanciarsi in questo tipo di imprese, studiare con cura la documentazione che al momento è in fase di certificazione a livello europeo. Bisognerà capire, per questo come per altri progetti, la sostenibilità dei costi, l’impatto ambientale, il ritorno economico. Ma una cosa è certa: noi abbiamo in mente un orizzonte di 10-20 anni, e non intendiamo restare fermi in attesa che il futuro ci passi ancora una volta sotto il naso”.
Una visione così positiva e ottimistica, non può tuttavia che stridere in modo evidente con la situazione, a dir poco difficoltosa, in cui versa l’attuale rete ferroviaria siciliana: bastino come esempio le 9 ore di viaggio necessarie per coprire i soli 250 km che dividono Ragusa e Palermo.
Immediate, a questo proposito, le polemiche nate a seguito delle affermazioni del sottosegretario Buffagni. Particolarmente pungente, in questo senso, la replica di Carmelo Miceli, deputato del Partito Democratico, che ha affermato senza giri di parole: “Questo modo di prendere in giro il popolo siciliano è inaccettabile: qualcuno spieghi a questi incompetenti che non abbiamo bisogno del teletrasporto, ma del raddoppio della linea Palermo-Catania, del rifacimento della Palermo-Agrigento e della elettrificazione della Palermo Trapani”.
Al di là delle posizioni personali e degli slogan propagandistici, un interesse dell’Italia per la tecnologia Hyperloop non può che essere vista in modo positivo: certamente ci sono prima da risolvere le problematiche quotidiane dei trasporti con soluzioni “normali” più immediate e concrete, ma tenere aperto un tavolo di discussione con quelle che saranno, comunque, le applicazioni del futuro, può aiutare a non rimanere sempre un passo indietro. A questo proposito, dal 9 al 14 aprile Hyperloop esporrà la capsula a Milano ed entro l’anno in corso sarà possibile sperimentare un primo viaggio con un percorso di 350 metri nel tubo a Tolosa, in Francia: fatti concreti, al di là delle polemiche.

 

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Giacomo Birocchi
Laureato in Scienze della Comunicazione presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Lavora come Executive Producer presso Duo Art Film, casa di produzione milanese. Attualmente collabora con Media Duemila.