Scoperto un giacimento di oro nero nell’Unione europea: vale 87 miliardi di euro l’anno, quasi l’equivalente del Patto per la Crescita deciso il 28 e 29 giugno dal Consiglio europeo (120 miliardi di dollari, ma pochi sono soldi freschi). L’annuncio è stato dato, nei giorni scorsi, da due donne: Neelie Kroes e Màrie Geoghegan Quinn, commissarie europee rispettivamente per l’agenda digitale e la ricerca.
Il giacimento finora non sfruttato sono gli open data della ricerca scientifica europea. Una raccomandazione e una comunicazione presentate il 17 luglio dalla Commissione europea, stabiliscono che entro il 2016 più della metà delle pubblicazioni scientifiche relative a ricerche finanziate con fondi pubblici europei dovranno essere diffuse in formato “aperto”.
I dati, cioè, dovranno essere riutilizzabili, liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo, che ne limitino la riproduzione. In tal modo, i ricercatori e gli utenti avranno la possibilità di consultare gratuitamente su Internet i risultati delle ricerche.
In base alla tabella di marcia tracciata, di cui Alessandra Flora ha dato conto, in modo dettagliato, su EurActiv, gli open data potranno essere utilizzati in modo generalizzato per le prossime pubblicazioni scientifiche che rientrano sotto l’ombrello di Horizon 2020, il programma quadro dell’Unione per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione. Gli Stati dell’Ue sono tenuti ad adottare un approccio simile rispetto ai risultati della ricerca finanziata con i loro programmi nazionali.
Se l’obiettivo sarà raggiunto, l’Unione potrà recuperare circa 87 miliardi d’euro annui da reinvestire in ricerca e sviluppo, con la prospettiva di creare migliaia di posti di lavoro nuovi. Ricercatori, Pmi   e PA, infatti, risparmieranno tempo e denaro normalmente spesi alla ricerca d’informazioni utili.
Attualmente solo il 25% dei ricercatori condivide liberamente i propri dati. La raccomandazione e la comunicazione del 17 luglio della Commissione si inseriscono nel quadro d’attuazione dello Spazio europeo della ricerca.

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