di LIVIA SERLUPI CRESCENZI –
Non bastano tablet, Lim (lavagna multimediale interattiva), registro elettronico, cloud ed e-book per creare un nuovo mondo scolastico digitale. Occorre che la tecnologia diventi uno strumento utile per insegnanti e studenti. L’insegnamento si può trasformare in apprendimento avviando un processo assolutamente innovativo di costruzione del sapere attraverso un metodo collaborativo tra insegnanti e studenti con il quale i ragazzi diventano i veri protagonisti della propria conoscenza attuando così una didattica per competenze.
E’ questo il progetto avviato dal Centro Studi ImparaDigitale, “un’associazione nata nel marzo 2012 per promuovere lo sviluppo di una modalità didattica innovativa che permetta alla scuola italiana ed europea di beneficiare significativamente del potenziale offerto dall’introduzione della tecnologia digitale”. Il nuovo metodo applicato alle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo da Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale, ha potuto essere discusso in una giornata di confronto proprio con loro, gli studenti, durante l’evento Tablet School, il primo meeting degli studenti della scuola digitale del futuro tenutosi a Bergamo lo scorso 5 aprile. La tecnologia può entrare in un settore ma diventa efficace quando cambia i processi è per questo che “gli studenti devono diventare protagonisti del loro apprendimento e solo ascoltandoli e comprendendo i loro bisogni – ha sottolineato Dianora Bardi – potremo costruire una scuola che soddisfi le loro esigenze”.
Durante la giornata, i ragazzi hanno raccontato le loro esperienze di utilizzo delle tecnologie digitali nelle aule scolastiche ed esperti, insieme agli insegnanti, hanno loro risposto su tematiche importanti tra le quali diritti d’autore, cyber bullismo, e usabilità. Tutti ragazzi disinvolti, con una forte competenza critica che hanno posto domande e problemi utili a costruire la scuola digitale del futuro con l’auspicio di allargare l’esperienza alle altre strutture scolastiche esistenti nel resto del paese. “L’attività educativa e l’istruzione sono il pilastro principale della nostra società – ha affermato Luigi Berlinguer, già Ministro della Pubblica Istruzione e europarlamentare presente all’evento – La principale via d’uscita per superare la crisi – ha continuato Berlinguer – è investire nelle risorse umane, curare e coltivare l’intelligenza e la creatività e questa iniziativa può attirare l’attenzione di tutto il paese proprio sulla sua prima risorsa”.