Per la prima volta in Italia i Google glass hanno fatto il loro ingresso in un’aula universitaria per consentire agli studenti di conoscerne le caratteristiche e valutarne le potenzialità anche in ambito giornalistico. Gli allievi del Master in Giornalismo della Lumsa di Roma sono stati protagonisti di due incontri dedicati alla conoscenza e alle possibili applicazioni degli smartglasses di Google in ambito professionale. Le due lezioni state tenute da Pierluigi Grimaldi, giornalista ed esperto di nuove tecnologie, uno degli explorer italiani in possesso dei Google Glass, ufficialmente ancora non in commercio in Italia.
I giornalisti praticanti della Lumsa hanno avuto modo di conoscere la nascita, lo sviluppo e la diffusione del dispositivo, al momento in vendita solo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ma anche di apprendere i possibili modi di impiego nei vari ambiti professionali. Agli studenti sono stati forniti esempi di Glass journalism proveniente dagli Stati Uniti, e illustrati i servizi, le interviste e le inchieste già realizzate con gli occhiali lanciati da Google. Un esempio di tecnologia indossabile, quella dei Google Glass, capace di ampliare le capacità sensoriali di un utente.
In ambito giornalistico, infatti, l’idea messa a punto da Google consente di offrire un nuovo punto di vista capace di trasmettere le emozioni di chi vive determinate situazioni, realizzando e condividendo in tempo reale filmati e fotografie, lanciando tweet, e persino traducendo una lingua in tempo reale.
“Al di là delle applicazioni ufficiali di Google – ha detto Pierluigi Grimaldi – è possibile installarne altre. Esiste un’app per il fitness, una che consente, avvicinandosi a un monumento, di ricevere alcune informazioni storiche e persino quella che viene usata per mandare in streaming, sempre tramite i Google Glass, le operazioni chirurgiche”.
Probabilmente il prototipo lanciato da Google e venduto negli Stati Uniti a 1.500 dollari, arriverà in Italia solo nel 2016. I futuri giornalisti della Lumsa hanno poi avuto modo di avere un approccio diretto ai Google Glass indossandoli in classe, scattando fotografie e condividendo direttamente con il web la loro Google Glass experience.
Samantha De Martin – Lumsanews
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