di FORTUNATO PINTO –
Guardare la Tv ormai non vuol dire solo ascoltare e seguire i programmi trasmessi ma soprattutto commentarli in diretta: il Nielsen Group e il centro di ricerca SocialGuide hanno analizzato i dati sulle trasmissioni dell’autunno 2012 verificando che c’è una relazione tra l’utilizzo di Twitter e l’indice di ascolto televisivo. Il dato prodotto dallo studio dei due centri di ricerca è infatti fondamentale per verificare il successo di una trasmissione, insieme al confronto con l’anno precedente e agli investimenti pubblicitari. Se questi ultimi due dati rappresentano i fattori economici e di fidelizzazione che decretano il successo in Tv, l’uso dei social media è l’elemento che mostra l’interazione tra telespettatore e show.
Dalla ricerca è risultato che l’80% degli intervistati possiede uno smartphone o un tablet e lo utilizza spesso mentre guarda la Tv e oltre il 40% accede ad un social network commentando ciò che sta guardando. Inoltre, lo studio ha verificato un effettivo aumento del numero di telespettatori conseguente al numero di tweet prodotti durante la trasmissione di uno show: l’indice di ascolto è infatti aumentato dell’1% grazie all’aumentare dell’8,5% del cinguettio online per la fascia dai 18 ai 35 anni e per la fascia dai 36 ai 49 anni l’indice di ascolto si è alzato della stessa percentuale con l’incremento del 14% di tweet.
Paolo Lutteri sostiene che la Tv, fino a poco fa, era un elettrodomestico passivo, con i nuovi media è avvenuta una trasformazione ma non è stato lo schermo televisivo a cambiare: “con il secondo schermo, quello degli smartphone e dei tablet, mentre si guarda la Tv in famiglia e con gli amici si commentano e criticano i programmi trasmessi utilizzando questi device. Oggi la televisione è interattiva”. Sono i tweet e i commenti online a generare un nuovo traffico televisivo che si addiziona a quello tradizionale: ogni trasmissione, che sia una partita di calcio oppure una dibattito politico o, ancora, un festival musicale ha contemporaneamente telespettatori e commentatori che moltiplicano considerevolmente l’audience.
Il passaggio della televisione da elettrodomestico passivo a generatore di interattività favorisce la discussione e l’approfondimento culturale: nonostante sia inevitabile la presenza di commenti e critiche di poco valore, con il discutere online aumenta la libertà di espressione per ognuno di noi. Secondo Paolo Lutteri, il parere del critico professionista si affianca a quello di tutti: “come per gli user generated content che hanno democratizzato la creazione di contenuti online, la possibilità di esprimere il proprio giudizio sui programmi è sintomo di una democratizzazione della televisione che oggi è soggetta non solo ai suoi telespettatori, pronti a cambiare canale quando non sono soddisfatti dello show trasmesso, ma anche ai suoi commentatori pronti a rendere merito di ciò che guardando a suon di tweet e post”.
<p style=”text-align: right;”>Fortunato Pinto</p>
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