Intervento di Saverio Vero (Rai Pubblicità) al corso di formazione dal titolo: “Da Internet all’Intelligenza Artificiale Generativa: giornali e giornalisti alla sfida della creatività” organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti.
“Il mondo dei media e quello della pubblicità, già da tempo, riflettono su quali sono gli effetti della digitalizzazione, ed ora è il momento dell’IA che stravolge le nostre vite e coinvolge tutta la filiera: ideazione, realizzazione e distribuzione dei prodotti.
Un altro elemento da considerare è che la distribuzione di prodotti diversi quale quello televisivo e radiofonico è simile, dunque, il mondo dei media si sta modificando.
Nel mondo analogico ogni mezzo aveva una connotazione e corrispondeva a una piattaforma tecnologica, completamente diversa.
Oggi invece questi elementi si mescolano. E arriviamo all’elemento rivoluzionario che riguarda la produzione dei contenuti. Nella realizzazione dei programmi televisivi già si sta utilizzando la robotica con delle telecamere automatizzate, cosa che anni fa era assolutamente impensabile. La presenza di software che permettono azioni incredibili ha un effetto rivoluzionario anche nel mondo della scrittura e della sceneggiatura.
Hollywood e la protesta di attori, sceneggiatori e tutti gli attori che lavorano nel comparto cinematografico ne è testimonianza concreta.
La domanda è: allora certe figure professionali scompariranno? Sicuramente sì… ma ne arriveranno altre. Ma per il momento la tecnologia non sostituisce completamente l’uomo, per il futuro vedo una sorta di collaborazione per la creatività.
Tornando al mio mondo, che è quello della pubblicità, l’IA cambierà completamente il paradigma per la possibilità di personalizzare annunci pubblicitari, targettizzate fino all’inverosimile.
Anche in questo caso responsabilità e consapevolezza sono i principi guida da seguire per arrivare ad una normativa sempre più urgente.
In Rai abbiamo un codice etico che garantisce libertà, responsabilità e pluralismo dell’informazione, ma la maggiore complessità da affrontare è quella di ripensare il ruolo di servizio pubblico in un Paese che sta cambiando mentre ci stiamo trasformando in digital media company”.