Stimolanti e direi “affascinanti” le novità emerse dal Workshop organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia presso la sede di Rai Pubblicità a Milano lo scorso 21 novembre, in collaborazione con Egta, l’Associazione delle concessionarie europee di pubblicità televisiva e radiofonica, e Eurovisioni, l’Associazione internazionale dei professionisti dell’audiovisivo.
Il guru de Kerckhove ha sciorinato tutta la terminologia possibile della cosiddetta “schermologia”, ovvero tutto quel che si può fare comunicando attraverso uno schermo grande o piccolo a piacere, dai kindle ai phablet, dal dominio visuale a quello tattile (la mano sullo schermo). Ma la prossima frontiera è la connessione mente-macchina. Lo schermo è il punto d’ingresso privilegiato per la mente. La televisione resta fondamentale anche per il 45% dei consumer di video web; l’epifania dei testimonials crea coinvolgimento e fidelizzazione. C’è un ecosistema del mondo internet da tener d’occhio.
Gino Alberico, del Centro Ricerche Rai, ha sottolineato l’importanza dei metadata per realizzare convergenza totale, gestione dei big data, palinsesti video personalizzati. La televisione ibrida è la base per accedere alle piattaforme, per interagire, per interscambiare esperienze. Sono avanzati gli studi e i test sulla compressione dei segnali, per sfruttare le capacità di banda. Dal collaudato mpeg.2 si arriverà al HEVC, ma occorrerà controllare le risorse e l’effettiva possibilità di collocare sul mercato tecnologie preziose ma non di largo consumo.
Gian Paolo Balboni, di Telecom Italia, ha illustrato la situazione del mercato della connected television, con la ricca offerta di contenuti che i fabbricanti di televisori come Samsung, Lg e Sony stanno proponendo, accanto alle videoteche di Netflix, Amazon, Bbc, Cubovision e Rai.tv, per citarne solo alcune. Balboni ha anche fatto notare come l’uso del secondo schermo (i-pad o i-phone) sia il fattore emergente con più prospettive. Twitter è ritenuto il social network più adatto per accompagnare il telespettatore e comunque la televisione resta il miglior catalizzatore per avviare una ricerca. Le chicche più interessanti sono le app televisive per connettersi sul second screen.
Pieranna Calvi e Marina Ceravolo, di Rai Pubblicità, hanno segnalato il progress dei lavori che fervono nel Gruppo Rai per applicare le nuove tecnologie anche all’offerta pubblicitaria. Si parla ormai correntemente di cross-medialità e trans-medialità di contenuti e format che possono essere utilizzati su varie piattaforme e vari devices insieme ai messaggi commerciali. È continuo lo studio dell’approfondimento dei bisogni degli utenti-telespettatori e degli utenti- industriali. Sono i primi passi di una “social television” che dovrà essere monitorata non solo per la quantità di audience ma anche per la qualità dei contenuti, dell’attenzione d’impatto, dell’engagement che suscita sul pubblico. Nuove strategie anche per la ricerca, con concreti indici di valutazione (QRP) che saranno messi in campo e sono in fase avanzata di studio.
Alberto Dal Sasso, Direttore di Nielsen Media, ha confermato che occorre “far atterrare” l’innovazione affinché dalle idee possano nascere effettivi comportamenti positivi per il consumo e lo sviluppo economico. Vanno fatti sforzi per eliminare il gap tra la tecnologia avanzata e la gestione della vita di tutti i giorni.
Maria Pia Rossignaud, direttore di Media Duemila, ha raccontato in anteprima la sua esperienza al Visionarium di Hong Kong, che ha potuto visitare e testare personalmente. Attraverso una quantità enorme di immagini è possibile costruirsi una sequenza-filmica personalizzata. Potrà nascere, attraverso il mash-up, una nuova letteratura per una nuova cultura. Maria Pia Rossignaud, che è anche vice-presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, ha lanciato un “Manifesto della cultura digitale” che vuole raccogliere raccomandazioni indispensabili alla creazione di un nuovo equilibrio sostenibile, dove ibridazione e contaminazione producono ricchezza condivisa. La cultura e la tecnologia sono ambienti tra i quali è necessaria una fitta comunicazione per avviare non semplicemente una convergenza ma una completa integrazione.
Rossignaud e de Kerckhove, con l’Osservatorio TuttiMedia, hanno già preparato le basi per costituire un Laboratorio di Intelligenza Connettiva, dove le menti siano in costante contatto, la trasparenza e la fluidità dei messaggi eviti velocità di sviluppo diverse, la privacy e la sicurezza personale non diventino motivo di ostacolo alla crescita.
Sta per essere fondato un Network internazionale di Cultura e Tecnologia, avviato tra l’Osservatorio TuttiMedia e EIT ICT Labs, l’Istituto Europeo di innovazione tecnologica di Trento, il Mc Luhan Program di Toronto, il Nano Technology Media Lab di Rio de Janeiro, con la collaborazione della School of Creative Media di Hong Kong e altri prestigiosi istituti europei americani e asiatici.
È prevista una Network Room, per mettere in comune i progetti, una Academy of Talents, come palestra-laboratorio per i ricercatori selezionati, una serie di iniziative ‘educational’ per favorire la formazione, ma ci saranno anche iniziative tipo ‘business’ per andare incontro alle esigenze delle imprese.
È proprio vero che da una scatola elettrica un po’ insipida, come il vecchio televisore, nascono idee intelligenti per intrecciare le conoscenze e cogliere insieme alle informazioni anche i piaceri e le formule per una migliore qualità di vita.
La giornata mondiale della televisione, che si è celebrata proprio il 21 novembre con il patrocinio delle Nazioni Unite, ha fatto bene il compito di levatrice.
Come coordinatore dell’evento, ho imparato tante cose e mi sono anche divertito. Far scienza è un buon intrattenimento. E fa bene a tutti.
Paolo Lutteri
Vice-Presidente Egta