Media Duemila ha seguito per voi il rapporto 2009 dell’Osservatorio Italia Digitale 2.0 che si è tenuto a Milano il 28 settembre. Al convegno hanno partecipato: Stefano Pileri (Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici), il ministro Renato Brunetta, Renzo Turatto, Gabriele Galatei, Paolo Angelucci, Andrea Ambrogetti, Diego Mai, Corrado Sciolla e Ranto Ugo. La situazione del nostro Paese, così come focalizzata dall’analisi dell’Osservatorio è riassumibile in pochi punti molto esemplificativi. Cerchiamo di definirli in dettaglio. La rete è “abitata” da meno del 50% degli italiani (solo il 47% della popolazione tra 15 e 74 anni), l’innovazione digitale nelle imprese è ancora poco associata allo sviluppo del business (un terzo delle aziende continua a non essere presente sulla Rete), il 92% delle linee è abilitata alla Banda Larga ma resta il Digital Divide soprattutto nelle aree e nei Distretti Industriali. A tal proposito è necessario sottolineare che il digital divide coinvolge anche aspetti socio demografici e culturali come l’età media elevata, la nuova immigrazione, i bassi redditi e la bassa scolarizzazione. In questo senso la bassa alfabetizzazione informatica gioca un ruolo chiave: le famiglie che possiedono un PC sono il 52% del totale. Un discorso a parte si deve fare sulla pubblica amministrazione. I siti dei comuni sono ricchi di contenuti informativi, ma le procedure interattive sono ancora decisamente insufficienti. Per esempio solo il 4% dei comuni mette a disposizione applicazioni veramente interattive come il pagamento di multe e tasse on line. La situazione più grave è, inoltre, quella delle scuole: si può affermare che le tecnologie sono ancora fuori dalla didattica. Se infatti quasi tutte le scuole hanno Internet e la banda larga, sono ancora generalmente molto indietro nel processo di implementazione dei servizi alle famiglie e agli studenti: solo il 2% consente pagamenti ed iscrizioni on line. Sul fronte delle sanità, infine, si sottolineano risparmi del 10% della spesa nazionale con l’uso delle tecnologie ICT e della Telemedicina. Insomma le conclusioni portano alla necessità di un progetto per l’Italia digitale indirizzato, coinvolgendo domanda e offerta, a superare il ritardo digitale di tutte le componenti della società civile.

Infine è d’obbligo ricordare che, durante il convegno, si è tenuta la consegna dei premi di Laurea AICA – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

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