Paolo Lutteri,  senior partner dell’Osservatorio TuttiMedia e attento analista delle criticità del presente ha voluto condividere la lettera alla nipote Elena.
Buona lettura!
Cara nipote Elena,
a te, che hai cominciato a studiare scienze della natura, segnalo che in qualche caso il lessico scientifico è rimasto ai tempi di Tolomeo: “il Sole sorge”, “tramonta”. In realtà è il pianeta Terra che gira su se stesso alla velocità di 1.670 km/h (all’equatore) mentre svolazza intorno al Sole a 106.000 km/h e non ce ne accorgiamo. Il Sole sta là sullo sfondo, ma non è immobile neanche lui. Con tutto il suo codazzo di pianeti e satelliti si sposta a 720.000 km/h nel cosmo. Mi fermo qui perché non sono tanto esperto di astronomia.
Ma lo spunto mi vien bene per parlarti di velocità e di informazione dalle pagine di Media Duemila. La luce viaggia nel vuoto a circa 300.000 km/s. Il bit (luce accesa/luce spenta) è l’unità di misura che contiene la quantità minima di informazione. La teleconnessione a 5G viaggia a 1 Gbit/s (=230bit al secondo). A 6G sono possibili 200 Gbit di operazioni al secondo. Le fibre ottiche hanno un record di 1 Petabit/s (=250bit al secondo). Il Flops (FLoating point Operations Per Second) in informatica indica il numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo. Un Petaflops conta 1015, ovvero un milione di miliardi di operazioni al secondo. C’è un computer in Cina che ha raggiunto 93 Petaflops, mentre si stima che il cervello umano possa arrivare a 38 Petaflops.
Nel nostro cervello gli impulsi nervosi possono reagire alla modesta velocità di 400 km/h (circa 11 cm/s, il tempo di alzare una mano). Come genere umano siamo rimasti indietro, siamo terribilmente lenti e perfino le volgari automobili, possono essere molto più rapide di noi. Stiamo per affidare buona parte del nostro futuro ai computer, ai robot, all’intelligenza artificiale, più stupidi ma più veloci di noi. Può succedere che il nostro comune linguaggio e le percezioni in sovrannumero non riescano a supportare le innovazioni tecnologiche, lo stress della complessità, la velocità delle macchine. Sono in discussione le misure e i valori, e i tempi di azione. Viaggiamo a cavallo di una conoscenza umanistica di cultura antica e di una disponibilità di informazioni moderne terribilmente larghe e impellenti.
Il big match è cominciato con la grande mutazione tecnologica del secolo scorso, e adesso siamo tutti sotto i riflettori. Io certo sono rimasto indietro, tu che sei giovane e ti prepari al futuro, ragionaci ben sopra!
Buon viaggio!
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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it