Forma e sostanza

Se le Relazioni Pubbliche sono l’insieme di quelle attività che contribuiscono in maniera determinante alla definizione della sfera sociale, spazio “in cui le comunità politiche, culturali, tecnologiche ed economiche della società interagiscono”, creando relazioni reciprocamente utili fra le organizzazioni e i loro pubblici in un’ottica di sostenibilità e di rendicontazione permanente, si capisce bene l’importanza, in tali attività, della conoscenza di regole formali per gestire la relazioni stesse. Il Cerimoniale rappresenta un vero e proprio codice comunicativo, leva relazionale qualificante all’interno del proprio contesto lavorativo e al servizio degli stakeholder di riferimento. Conoscerlo e appropriarsi dei suoi principi base è utile, perché le sue regole di forma sono “ciò che dà sostanza ad un incontro”[1], facilitano e distendono le relazioni in vista dell’obiettivo. Anche le Relazioni Pubbliche.

Conoscere il cerimoniale regala una forma mentis che facilita il non scadere mai nella scortesia, imponendo agli altri di fare lo stesso. È quindi un importante strumento di comunicazione, capace di sottolineare qualità e stile di un’organizzazione o, al contrario, di minarne l’immagine se non ben utilizzato. La conoscenza dell’insieme di principi fondamentali, regole scritte, consuetudini e codici comportamentali che regolano un cerimoniale è una disciplina che governa l’attività di relazione fra le cariche pubbliche, fondamentale per impostare corrette Relazioni Istituzionali anche attraverso l’organizzazione di meeting e cerimonie pubbliche, vertici e conferenze di carattere internazionale.

 Altresì importante la  Business Diplomacy,  e il Cerimoniale, per aziende private ed organizzazioni, dirigenti e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni centrali e di enti pubblici territoriali, delle Università e dei Centri di Ricerca interessati allo sviluppo di partenariati internazionali con Istituzioni pubbliche e Centri di Ricerca internazionali, Executive di aziende private impegnate nello sviluppo di rapporti istituzionali e internazionali,  consulenti e professionisti che operano nel settore delle relazioni pubbliche, uffici stampa e organizzazione di eventi. Il tutto ai fini della migliore progettazione e gestione di iniziative di lavoro caratterizzate da ufficialità, alta qualità ed elevato impatto mediatico e d’immagine.

Un Cerimoniale modello

L’occasione di giovedì prossimo prende le mosse dalla testimonianza su un cerimoniale sui generis, grazie agli interventi di  Mons. Stefano Sanchirico e Andrea Gagliarducci co-autori del saggio “Linguaggi pontifici. Storia, significati, protocollo della più antica istituzione del mondo”.

 Anche le Istituzioni parlano e il loro linguaggio è, appunto, il cerimoniale.  Tuttavia, nel caso della Santa Sede, il linguaggio del cerimoniale è qualcosa di più, perché dà voce anche ad una quarta dimensione della comunicazione, la profondità che è data dalla Fede. Il cerimoniale pontificio racconta l’anima dell’istituzione più antica del mondo, con un linguaggio che va compreso non solo nelle sue sfumature, ma nella sua filosofia. Guardare oggi al cerimoniale pontificio significa guardare ad un paradigma che si è sedimentato in duemila anni, e che ha rappresentato un modello per tutti gli altri cerimoniali. Comprendere il significato del cerimoniale pontificio significa anche comprendere come la Chiesa comunica, quali sono i segni da tenere in considerazione. In fondo, conoscere il cerimoniale pontificio è il primo, necessario passo per comprendere tutti i tipi di comunicazione istituzionale e di relazioni pubbliche.

I promotori

È FERPI Lazio, Delegazione regionale della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana – in collaborazione con Rome Business SchoolAccademia di ComunicazioneAi open mind e PA social e con la Media Partnership di Agenzia di Stampa Nazionale DIRE, Diritto dell’informazioneCittà NuovaMedia Duemila –, ad organizzare l’evento formativo “Il Cerimoniale pontificio è Comunicazione. Regole formali e cerimoniali come valore nelle RP”. E lo fa proprio a partire dal breve saggio “Linguaggi pontifici. Storia, significati, protocollo della più antica istituzione del mondo”, scritto da Mons. Stefano Sanchirico e Andrea Gagliarducci.L’incontro si terrà giovedì 23 febbraio 2023 alle ore 18,00 in presenza a Roma, nella sede della Rome Business School in Via Giuseppe Montanelli 5 e sarà fruibile anche in diretta streaming. In programma, dopo i saluti di Mauro Covino (Ferpi Lazio), Antonio Ragusa (Rome Business School), Michelangelo Tagliaferri (Accademia di Comunicazione), gli interventi di: Mons. Stefano Sanchirico (Archivio Apostolico Vaticano, già Cerimoniere pontificio e prelato di anticamera) Andrea Gagliarducci (Vaticanista),FilippoRomano già capo del Cerimoniale del Quirinale,Sergio Talamo (PA Social). Modera l’incontro:Maria PiaRossignaud,giornalista scientifica, Direttrice ed editrice Media Duemila.

Per partecipare

Per intervenire giovedì 23 febbraio 2023 alle ore 18,00 presso la Rome Business School in Via Giuseppe Montanelli 5 a Roma, fino ad esaurimento dei posti disponibili, è necessario confermare all’indirizzo e-mail: delegazione.lazio@ferpi.it.

Per seguire l’evento in streaming, questo è il link:https://fb.me/e/2DEPV9lue

Per informazioni ulteriori e restare aggiornati su questa e altre iniziative con Ai Open Mind:

https://www.aiopenmind.it/ArtificialIntelligence/cerimoniale-pontificio/

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.