Orgoglioso di aver ricevuto il Nostalgia di Futuro Award, che mi ha portato fortuna. Sono, infatti, proprio stamattina (20 novembre ndr), stato invitato a Washington a parlare del libro “Quantum Ecology. Why and How New Information Technologies Will Reshape Societies”, edito da MIT Press, scritto con Stefano Calzati.
Il premio è stata anche l’occasione per ribadire che le società odierne, basate come sono sul linguaggio e sulla scrittura, si trovano ad affrontare la disgregazione causata dalla trasformazione digitale, che non si basa sulla condivisione del significato ma sulla pura computabilità. Ciò produce la “crisi epistemologica”.
Il libro esplora come i computer quantistici emergenti e la comunicazione innescheranno un cambiamento esistenziale ancora più profondo basato sui principi di discrezionalità, incertezza ed entanglement della fisica quantistica.
La Quantum Ecology è il futuro, il quantum è come una conversione religiosa che si deve capire a fondo. E’ la fine del determinismo.
Siamo parte del mondo, come spiega il Quantum, il digitale non è il destino ultimo. Il digitale serve a sciogliere la materia, a trasformarla in informazione che deve essere gestita. I pc digitali non possono farlo.
Dobbiamo arrivare a prendere di coscienza del fatto che dobbiamo entrare in connessione intima con la natura.
Ci troviamo in un momento di cambiamento pari al Rinascimento ed abbiamo in mano armi incredibili. In più il cambiamento ci conduce e da un sistema di comunicazione a un altro. All’epoca rinascimentale siamo passati dall’oralità alla scrittura. Oggi dalla scrittura passiamo al sistema operativo basato sull’elettricità, che si declina in mille forme.
Il nostro capitale cognitivo digitale è dentro il telefonino, dentro tutte le macchine in cui abbiamo incluso le nostre informazioni, anche le piccole memorie usb. Come diceva McLuhan “se il medium, è il messaggio, l’utente è il contenuto”. Il contenuto del capitale cognitivo digitale collettivo siamo noi in formato LLM.