Politici, regolatori e broadcaster insieme al Senato perché con le normative europee in campo digitale che riguardano le reti 5G anche in Italia arriva il nuovo digitale terrestre. Le trasmissioni televisive dovranno utilizzare l’ MPEG4, definito in gergo tecnico DVB-T2. La nuova tecnologia entra in vigore entro il 2022 in Italia, due anno dopo il resto dell’Europa.

Antonio Martusciello (Commissario Agcom) coordina il dibattito e puntualizza che “la TV passata per evoluzioni e rivoluzioni tecniche si è dovuta scontrare con nuove piattaforme e modi di fruizione (satellitare, larga banda, TV on demand) ma che, in un contesto profondamente cambiato, svolge ancora un ruolo di primo piano. Lo fa dal punto di vista dell’audience, raccogliendo oltre l’85% della share televisiva media, così come da quello imprenditoriale, con circa 5 miliardi e mezzo di ricavi annui”.

La relazione di Antonio Martusciello è a disposizione integralmente cliccando qui: “Il futuro del digitale terrestre nella competizione multi piattaforma: opportunità e business per gli attori del mercato”.

Di differenze fra l’Italia ed il resto dell’Europa parla la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Girando l’Europa sappiamo tutti che ogni Paese ha, soprattutto negli ultimi anni, intrapreso una propria strada rispetto alla necessità di garantire un’offerta Tv ampia, varia e di qualità. …Non vi è dubbio che chi ha un’alta percentuale di utilizzo domestico della Tv via cavo, o della piattaforma satellitare libera, vedrà marginalmente cambiare la propria condizione”. Il discorso integrale si può leggere cliccando qui: “Sostegno ai cittadini – salvaguardia della nostra produzione culturale evitando l’omologazione” .

Della particolare situazione italiana ha scritto su Media Duemila Antonio Sassano, presidente della Fondazione Ugo Bordoni che è convinto che per liberare la banda in questione l’Italia ha la necessità, (anche opportunità) di riorganizzare l’intero spettro televisivo. L’articolo si può leggere cliccando qui: “Rivoluzione 5G“.

Fedele Confalonieri (Mediaset), Marcello Dolores (Discovery), Marco Ghigliano (La7), Fabrizio Salini (RAI), Giorgio Tacchia (Chili Tv), Andrea Zappia (Sky) sono stati d’accordo sulle caratteristiche di un servizio che ha regole e paletti diversi rispetto ai nuovi protagonisti del mercato. Si è infatti parlato delle ormai obsolete regole per esempio della par condicio, della pirateria che le istituzioni dovrebbero combattere con un’educazione alla legalità. “ Ci sono alcune parole dell’oggi che mi terrorizzano e nello stesso tempo mi fanno sentire vecchio – dice Confalonieri – sono pirateria – disintermediazione”. Per Fabrizio Salini, neo AD di Rai la televisione pubblica rappresenta ancora il servizio universale che certo non può perdere la sfida dell’innovazione. Tecnologia e contenuti sono la sfida dice penso alla realtà aumentata in canali sportivi o dedicati all’educazione, Ma bisogna ricordare che la Rai non può lasciare nessuno indietro.

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Maria Pia Rossignaud
Giornalista curiosa, la divulgazione scientifica è nel suo DNA. Le tecnologie applicate al mondo dei media, e non solo, sono la sua passione. L'innovazione sociale, di pensiero, di metodo e di business il suo campo di ricerca. II presidente Sergio Mattarella la ha insignita dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Vice Presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, associazione culturale creata nel 1996, unica in Europa perché aziende anche in concorrenza siedono allo stesso tavolo per costruire il futuro con equilibrio e senza prevaricazioni. Direttrice della prima rivista di cultura digitale Media Duemila (fondata nel 1983 da Giovanni Giovannini storico presidente FIEG) anticipa i cambiamenti per aiutare ad evitare i fallimenti, sempre in agguato laddove regna l'ignoranza. Insignita dal presidente Mattarella dell'onorificenza di "Cavaliere al Merito della repubblica Italiana. Fa parte del gruppo di esperti CNU Agcom. E' fra i 25 esperti di digitale scelti dalla Rappresentanza Italiana della Commissione Europea. La sua ultima pubblicazione: Oltre Orwell il gemello digitale anima la discussione culturale sul doppio digitale che dalla macchina passa all'uomo. Già responsabile corsi di formazione del Digital Lab @fieg, partecipa al GTWN (Global Telecom Women's Network) con articoli sulla rivista Mobile Century e sui libri dell'associazione. Per Ars Electronica (uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'arte digitale) ha scritto nel catalogo "POSTCITY". Già docente universitaria alla Sapienza e alla LUISS.