Perché Fortnite, prodotto da Epic Games, potrebbe essere il futuro dell’intrattenimento e  non una moda passeggera  lo spiega Matthew Ball, ex capo della strategia di AmazonStudios, nel sito REDEF che attrae il lettore definendosi  il luogo che muove le nostre menti ed anche che oggi  non basta essere intelligenti, bisogna essere curiosi. Concetto che condivido.

Fortnite e nelllo specifico “la pattalgia reale” eccelle nella rapida iterazione basata sui dati, creando un’espansione che rende meno accattivanti altri giochi, mette insieme molte delle caratteristiche dei giochi ma in una singola mappa include diversi tipi di terreno neve, ghiaccio, deserto, foresta, pianura, ecc.). Ogni quindici giorni, Fortnite aggiunge (o rimuove) modelli di interazione (gare su go-kart e  salti,  combattimenti aerei, palloni e alianti e tanto altro. Per milioni di persone Fortnite è diventato un centro di attrazione sociale: un centro commerciale digitale,  un incontro virtuale dopo scuola che attraversa quartieri, città, paesi e continenti. A quesate possibilità si deve aggiungere la chat vocale,  funzionalità multipiattaforma e il gameplay collaborativo. E come afferma Ball: “è sorprendente quanto stia super-monetizzando al pari di piazze sociali dedicate come Facebook, Snapchat e Instagram”.
Fortnite è  diventata dunque una piattaforma e può avere potenzialità enormi se Facebook  è nata sul modello Hot or Not  (app per appuntamenti) e Netflix aveva come scopo iniziale quello di impadronirsi del mercato dei DVD.  Fortnite è un modello di televisione interattiva prodotta dagli utenti.

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Sara Aquilani
Ha conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi della Tuscia e si è specializzata in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Attualmente lavora per TuttiMedia/Media Duemila.