L’Osservatorio Tutti Media, alla ricerca dei valori essenziali della comunicazione, ha svolto a Milano in sede Sipra un Workshop dedicato al concetto di enciclopedia, declinata a partire dagli antichi greci fino all’esperienza dell’illuminismo francese e oggi alla raccolta digitale dei dati, così come fa Wikipedia.
Il sogno degli umani, come ha detto Paolo Lutteri nell’introduzione, è sempre stato quello di conoscere e raccogliere il sapere: nell’età di Gutenberg il supporto è stato la carta stampata, nell’era moderna sono i mattoncini elettronici a far da base per gli smart devices, come il telefono.
Gli interventi al Workshop hanno colto gli elementi storici della comunicazione ma anche quelli neuroscientifici che si riferiscono all’approccio mentale della conoscenza.
Francesco Passerini, Presidente dell’Osservatorio, ha raccontato l’avventura millenaria dell’enciclopedismo che passa anche dal primo enciclopedista italiano, Vincenzo Coronelli, autore della “Biblioteca universale Sacra e profana”, edita nel 1701.
Maria Pia Rossignaud, Direttore di Media Duemila, ha citato le profezie di McLuhan e il prossimo futuro post-umano e trans-umano: una mente senza corpo, continuamente connessa.
Le nuove frontiere sono state pronosticate anche da Massimo Giordani, di Time&Mind, che ha suggerito l’utilizzo degli strumenti di accesso al sapere non più come supporti alla conoscenza ma come vere e proprie protesi cognitive.
Francesco Gallucci di 1to1Lab ha affermato l’importanza dello sviluppo delle reti sociali, ad immagine dello sviluppo della mente: nel circuito del piacere l’approccio al sapere è come un itinerario dopaminico.
Michelangelo Tagliaferri, Presidente dell’Accademia di Comunicazione, citando con disinvoltura geroglifici egiziani e ideogrammi cinesi, ha ipotizzato che accanto ai due emisferi del cervello sia necessario un “terzo cervello” come elemento sapienziale per affrontare la complessità.
Frida Brioschi, Presidente di Wikimedia Italia ha evocato la biblioteca del pianeta Terminus della trilogia galattica di Isaac Asimov come meta fantastica delle raccolte di dati contemporanei. Wikipedia tiene molto non solo alla quantità di voci (oltre un milione nell’edizione in lingua italiana e quattro milioni nell’edizione in lingua inglese) ma anche alla qualità delle informazioni e alla neutralità. Un obiettivo non facile che potrà essere raggiunto con piccoli passi di perfezionamento, grazie al lavoro volontario e disinteressato di studiosi e di semplici intellettuali che quotidianamente aggiornano le pagine digitali.
Marina Ceravolo, Direttore Sviluppo Ricerche di Sipra, ha illustrato l’esperienza fatta come Sipra Academy per definire con una pluralità di fonti la terminologia dei media moderni sottolineando la versatilità e l’ecletticità dei creativi pubblicitari.
In sostanza oggi l’enciclopedia diventa un enorme lavoro di coscienza collettiva, strettamente connessa alla realtà e alla sua interpretazione sempre in movimento.
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