Sulla scia dei deprimenti scenari del Vietnam, gli assassinii di Martin Luther King e Robert Kennedy (1968), l’ obiettivo nazionale americano fissato nel 1961 da John Kennedy di realizzare “entro la fine del decennio” il primo sbarco umano sulla Luna” ebbe un impatto su scala globale, calamitando l’interesse planetario dei Media e intellettuali che, come Norman Mailer, arrivarono a vedere la navicella quasi come un “oggetto sacro”. Nelle febbrili rievocazioni che ricorrono per le celebrazioni del 50° anniversario del primo allunaggio, del 20 luglio 1969, l’immaginario lunare trova una concreta espressione applicativain un sofisticato progetto web ricostruito come una “macchina del tempo” dall’ingegnere informatico, ricercatore della Nasa, Ben Feist sviluppatore di software specializzato nella visualizzazione dei dati relativi ai voli spaziali. Attraverso una vastissima operazione di digitalizzazione e ricostruzione di tutto il materiale documentario relativo all’intera Missione spaziale, Feist ha messo a punto una applicazione di sbalorditivo impatto visivo e acustico, per un totale di oltre 11 mila ore di registrazione rese per la prima volta accessibili pubblicamente sul sito apolloinrealtime.org/11. Attentamente collocati nei momenti esatti della spedizione, rispetto all’orologio master della missione Ground Elapsed Time(Get),l’applicazione documenta “in tempo reale” le riprese originali degli astronauti effettuate con telecamere particolari connesse al filo con la navicella, le conversazioni, i dialoghi dell’equipaggio con il  radiofonista del centro di controllo (space-to-ground), le immagini e le fotografie scattate, e i filmati televisivi dell’epoca, per un totale di cinquanta canali audio restaurati in formato digitale. L’innovativo “server”, caratterizzato da una suggestiva immagine del suolo lunare scattata al momento dello sbarco, risulta strutturato come una vera  propria sala di controllo, dove è possibile scegliere dove collocarsi, se ripercorrere la missione qualche istante prima o dopo il lancio, col pulsante T-minus1m, oppure esplorare una particolare fase della spedizione col tasto blu Now, scorrendo avanti e indietro con un navigatore temporale timeline e visionare la prima orma impressa al momento dello sbarco. Selezionando un canale in particolare, è possibile aprire l’audio della missione col pulsante  mission control che riproduce i canali audio “live” ripresi col registratore di bordo. Una sorta di “museo multimediale” che attraverso una scientifica operazione di “installazione” audio-visiva si chiude al momento in cui Armstrong, Aldrin e Collins salirono a bordo della nave di recupero USS Hornet il 24 luglio, nove giorni dopo, per documentare, come asserì l’autore Feist “quello che l’umanità può ottenere quando si lavora, assieme, a uno scopo comune”.

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Luisa Nieddu
Giornalista pubblicista (Ph.D), ha collaborato con la pagina culturale dell’Osservatore Romano, in qualità di corrispondente da Parigi per gli eventi culturali e le esposizioni. Per Media Duemila/Osservatorio TuttiMedia si è occupata di Arte digitale, e attualmente di sostenibilità ambientale e transizione ecologica.