Il mondo è giovane ancora di Domenico de Masi. Un libro, un viaggio nell’oggi che per l’autore è “il mondo migliore dove vivere”. “Pensate alla Firenze dei Medici – dice – per vivere bene dovremmo essere tutti Lorenzo ed anche in salute. Un mal di denti all’epoca sarebbe un flagello”.
Ottimista allegro De Masi invita all’azione perchè secondo lui la democrazia deve essere difesa e la guerra evitata. E la nostra società non sembra garantire che questi pericoli siano definitivamente sconfitti.
La presentazione del libro è anche l’occasione per parlare dei poveri del mondo a proposito De Masi dice: “I poveri non hanno Davos”.
Tocca naturalmente il tema del lavoro raccontando che nell’antica Grecia i dipendenti non erano considerati cittadini e le persone colte avevano a loro carico 400 ore di teatro. Sottolinea le differenze fra movimenti e istituzioni “sono due cose diverse – afferma – il movimento non appena ottenuto ciò che vuole si scioglie”. Di sorveglianza permanente e datacrazia parla de Kerckhove che sostiene, come fa da tempo, che per comodità e pigrizia nella società dei dati e del social credit le persone cedono alcune libertà senza rendersene conto: “Il Social credit è la valutazione permanente e poi ci siamo autocensurati per il piacere”.
Sulle fake news De Masi è chiaro: “La libertà consiste anche in dire bugie. In passato erano in pochi a potersi permettere di diffondere false notizie, i potenti vogliono riprendersi il potere della menzogna”.