“La tecnologia dell’intelligenza artificiale (AI) può aiutare a superare le principali sfide dello sviluppo globale, ma non prima di aver risolto il problema della lingua africana”.
E’ Pelonomi Moiloa, CEO di Lelapa AI, laboratorio di ricerca e di prodotto a sfondo sociale che sviluppa tecnologie linguistiche per le lingue africane, a dare l’allarme.
Le opportunità di partecipare all’economia digitale, per l’esperta, sono pressoché legate all’accesso alla tecnologia. Nonostante tutto l’accesso a servizi e tecnologia dipende dal saper parlare inglese, in quanto è una delle lingue che domina in questo settore.
Il messaggio è stato diffuso durante il Global Summit sull’AI for Good di Ginevra.
Telefonia mobile
L’enorme potenziale dell’IA per favorire lo sviluppo deve essere soppesato con il rischio di aggravare le disuguaglianze esistenti. Ecco perché per la CEO Moloa attraverso la telefonia mobile si può sostenere lo sviluppo. Purtroppo l’opportunità è limitata, perché la lingua franca dei servizi tecnologici e di telecomunicazione è l’inglese. E gran parte dell’Africa non la parla.
“Infatti se non si parla una delle principali lingue europee, non si può accedere a prodotti e servizi digitali che non siano multilingue, dai chatbot alle istruzioni vocali o ai servizi governativi – ha detto Moila – . Di conseguenza, quando l’accesso all’istruzione avviene principalmente online, bisogna imparare l’inglese prima di poter imparare la matematica o le scienze”.
Global Summit sull’AI for Good
Durante il Global Summit sull’AI for Good è stato evidenziato che delle 34 lingue più utilizzate su Internet a livello globale, nessuna è africana. Ciò riflette in parte la prevalenza storica delle culture orali del continente, il che significa che non ci sono grandi quantità di testo da analizzare per ottenere informazioni.
LLM può aiutare?
Probabilmente no perché neanche lo sviluppo di LLM open source è la risposta. Almeno finché non ci sarà un accesso sufficiente all’informatica per le comunità linguistiche locali in modo da generare e concedere in licenza i propri dati. E in più un numero sufficiente di contenuti che utilizzano e creano informazioni nelle lingue locali.
L’obiettivo di Moila
Auspicabilmente si deve “costruire una tecnologia che permetta agli africani di comunicare con la tecnologia in lingue che consentano l’accesso a prodotti, servizi e comunicazioni”.
Analogamente bisogna “costruire una tecnologia che unisca le persone, non una tecnologia che divida chi ha e chi non ha”.
Piccoli modelli di LLM
Moila ha chiesto un sostegno internazionale per la costruzione di un maggior numero di modelli essenziali di piccole dimensioni per la creazione di contenuti, la traduzione e le applicazioni digitali o di IA in tutta l’Africa. Rispetto ai grandi LLM per le principali lingue del mondo, i modelli utilizzerebbero molte meno risorse e contribuirebbero in misura significativamente minore alla crisi climatica globale.
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