di LUCA PROTETTI –

Innovazione e ricerca sono al centro della strategia per il rilancio dell’economia dell’Unione Europea nel prossimo decennio. La centralità dell’ICT nella road-map economica comunitaria è stata rimarcata a fine febbraio, alla vigilia del Vertice di Primavera, dal presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso in una lettera inviata ai leader di 12 Paesi membri e al Consiglio europeo. Barroso ha sottolineato la necessità di rilanciare la crescita, la competitività e l’occupazione nell’eurozona anche attraverso progetti ed investimenti che puntino a livellare il “digital divide” tra i paesi membri. Monito raccolto dal Consiglio Europeo (riunitosi ad inizio marzo) che ha inserito nelle cinque priorità per il 2012 anche il miglioramento delle condizioni a favore dell’innovazione. Due le principali aree di intervento inserite nella più ampia strategia per la crescita denominata Europa 2020: la prima riguarda i finanziamenti ai progetti per le infrastrutture ICT, del trasporto e dell’energia; la seconda si basa sulla riduzione dei costi di roll-out per la banda larga.
L’Europa è dotata di una solida base scientifica ma occorre migliorare la capacità di trasformare la ricerca in nuove innovazioni orientate alle esigenze del mercato”, è quanto emerso al termine della riunione del consiglio Europeo, dove è stata ribadita la necessità, sottolineata anche dallo stesso Barroso, di completare il mercato unico digitale entro il 2015. Si tratta di uno degli obiettivi primari del Consiglio europeo che adotterà in merito misure volte ad incrementare la fiducia negli scambi online, fornendo una migliore copertura della banda larga, anche riducendo i costi dell’infrastruttura a banda larga ad alta velocità. “In questo ambito – ha spiegato Barroso – si potrebbero ricavare circa 110 miliardi di euro, più dello 0,8% del Pil, ma solo se venisse completato il mercato interno delle comunicazioni elettroniche”.
Un impegno sostanziale per un settore che, come tutti gli altri, sembra aver risentito della crisi. I rapporti evidenziano infatti un mercato ancora con segno negativo in quasi tutte le sue componenti (segno positivo solo per i il segmento software), con un calo complessivo del -3,3% nel 2011, rappresentato da un valore di spesa End User per l’ICT di circa 15 miliardi di euro.
Appare quindi sempre più urgente destinare risorse importanti per la realizzazione del mercato unico europeo e conseguentemente del mercato unico digitale. “Per questo è molto importante che la nostra iniziativa pilota sui project bond possa essere lanciata il prima possibile”, ha detto il capo dell’esecutivo UE. “Con uno stanziamento di 230 milioni dal budget dell’UE ci aspettiamo di riuscire a mettere in moto investimenti fino a 4,6 miliardi di euro”. Intanto, nel pieno della discussione sul ruolo primario dell’ICT, la Commissione europea ha presentato Horizon 2020: uno stanziamento di 80 miliardi di euro che per la prima volta raccoglierà in un sistema unico i principali programmi di finanziamento attualmente dedicati alla ricerca e all’innovazione nell’Unione europea.

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