Insieme ad Internet, la Realtà Aumentata può essere sicuramente considerata il senso ultimo dell’uomo, l’ultimo stadio di sviluppo del Dio Protesi di Freud. Non è un caso se una delle prime innovative applicazioni che la sperimenta si chiama sixthsense. Con la diffusione di questa tecnologia, la trasformazione del mondo in un indice dove ogni cosa può essere identificata, tracciata in tempo reale e associata a qualunque altro tipo di informazione o di azione desiderata. Ad oggi, i veicoli principali, e più interessanti della AR, sono i telefonini di ultima generazione. Tra i primi ad applicare la Realtà Aumentata alla vita quotidiana troviamo la società che gestisce la metropolitana di Parigi: il loro programma scaricabile sull’iPhone permette di localizzare la stazione bus o metro più vicina; se si punta il telefonino per terra compaiono delle frecce direzionali; se lo si orienta verso i palazzi circostanti spuntano dei post-it con le indicazioni dei negozi o delle fermate dei taxi. Le applicazioni turistiche, che sono anche le più diffuse, permettono, puntando con il telefonino la realtà che si vuole esplorare, di conoscere l’autore e la storia di un monumento, di capire se in un edificio sono disponibili appartamenti da affittare, quali sono i prezzi e il menù di un ristorante. Molte altre applicazioni su cui stanno convergendo gli sforzi delle start-up della Realtà Aumentata, coinvolgono il mondo dei social network. L’idea che guardando col telefonino una strada, sullo schermo si accampino, come tanti fogliettini, i messaggi e le foto lasciati dai passanti nei giorni precedenti. Gli utenti possono dunque creare dei post video, foto, frasi e ancorarli ai luoghi dove sono stati fatti, come dei graffiti virtuali, che possono essere visionati da altri (questo sembra un ulteriore segnale di forza e di sviluppo degli user generated content). Se in futuro la AR darà voce ad un flusso di informazioni commerciali sempre più ridondanti ed urlate c’è chi pensa, come Steve Mann, ad occhiali per la AR in grado di sostituire ogni messaggio pubblicitario con una piacevole immagine. Sarebbe utile uno sforzo per evitare che diventi la nuova droga dell’umanità.

 

di Nicola Napoletano

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