Il mondo del turismo negli ultimi anni sta evolvendo a vista d’occhio. Si parla, infatti sempre più spesso di turismo 2.0, ovvero un turismo caratterizzato da nuovi strumenti, da nuove abitudini di viaggio e da nuove realtà attente a dare risposta alle esigenze del turista 2.0.
Tra le realtà coinvolte in prima persona in questo clima di enorme cambiamento c’è un’azienda toscana che già da tre anni fa del turismo 2.0 e delle strategie di incoming basate sul Web 2.0 il suo core business: Uplink Web Agency.
Uplink, nata in Toscana nel 2001, ma con sede anche a Milano, nel corso degli anni si è distinta nell’intricato mondo delle web agency, diventando di recente, soprattutto grazie alla grande competenza in tema Travel 2.0, il principale e-business partner della Regione Toscana.
Abbiamo intervistato l’Amministratore Delegato di Uplink Web Agency, Simone Genovesi, che ci ha parlato dell’evoluzione del mondo del turismo, della rivoluzione travel 2.0 e di alcuni interessanti aspetti dettati dalla decennale esperienza nel settore.
Ingegner Genovesi, come siamo arrivati allo stato attuale del settore turistico e come vede lei il fenomeno travel 2.0?
Il turismo di oggi è caratterizzato da una serie di elementi che lo diversificano nettamente dalla vecchia concezione degli anni Ottanta e Novanta. La domanda non chiede più la vacanza di 4 settimane, ma soggiorni di media lunghezza o i week-end; inoltre, e questo è l’aspetto più importante, il turista si sposta con sempre maggiore frequenza spinto da un interesse, da un hobby, da una passione.
A fronte di questa evoluzione l’offerta turistica ha risposto prontamente e ha trovato nel Web un ottimo alleato per soddisfare le nuove esigenze. Il turismo è stato il primo settore a cavalcare l’onda dell’e-commerce ed è stato anche il primo a tuffarsi nel mondo del Web 2.0, dando vita al cosiddetto Travel 2.0.
Per rispondere alla seconda parte della domanda, personalmente vedo il Travel 2.0 come una rivoluzione non tanto tecnologica quanto sociale; il passaparola, elemento principe nel settore turistico, si è trasferito sulla Rete. I turisti condividono i loro interessi grazie alle community, ai forum e ai social media e si spostano dopo aver consultato i loro “amici virtuali” o i diversi siti di reviews.
Un turismo sempre più tematico dunque…
Esattamente, il turismo oggi è una serie di temi, di interessi e l’offerta deve andare a intercettare le nicchie di mercato in cui i turisti sono accomunati da un hobby o da una passione; il golf, il trekking, il cicloturismo, l’equitazione, il benessere sono alcuni esempi di temi su cui costruire le diverse offerte.
Anche il turismo ecosostenibile rientra nella tematizzazione del turismo?
Assolutamente. Sui social media così come sulla Rete sono già diverse le iniziative a riguardo e le community di utenti sensibili al tema sono sempre più numerose.
Uplink è una delle prime realtà che si è mossa verso la direzione Turismo 2.0, quali sono le vostre iniziative?
Abbiamo iniziato nel 2007, quindi con largo anticipo rispetto al trend del momento, a parlare di Travel 2.0 e inserirlo nelle nostre strategie. Attualmente il Turismo 2.0 è il nostro core-business e tutte le nostre iniziative convergono verso questo universo in continua espansione. Un esempio? Il nostro blog www.travel2.it: una raccolta di notizie, news, rumors dal mondo Travel 2.0, ma soprattutto uno strumento per analizzare in modo accurato i fabbisogni dei turisti e rispondere prontamente alle loro esigenze.