Dalla prossima estate vivranno con meno patema d’animo i genitori di bambini, i figli di persone anziane e di quelle con problemi di memoria, e i proprietari di animali domestici. A partire dalla metà di giugno sarà in vendita i’m Tracer: sembra un orologio da polso, in realtà è un braccialetto tecnologico che consente a chi lo indossa di essere sempre rintracciabile ed in caso di pericolo inviare un SOS. Tecnicamente è definito un geolocalizzatore indossabile. È stato ideato da Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini ed è prodotto dall’azienda nata grazie allo loro intuizione: “i’m S.p.A”, con sede operativa a Monteviale, in provincia di Vicenza. I due manager hanno raccontato a Media Duemila come si utilizza.
Un genitore che acquisterà i’m Tracer, una volta arrivato in spiaggia con suo figlio, per essere tranquillo, cosa dovrà fare?
“Deve allacciare al polso del figlio il braccialetto, connettere quest’ultimo al suo smartphone o tablet ed impostare l’area sicura, ossia lo spazio entro cui decide di far giocare il bambino. Se il piccolo esce da questo perimetro di sicurezza, i’m Tracer invia un messaggio di allarme sul dispositivo del padre o della madre e, sempre grazie al localizzatore, potrà essere individuato subito. Si può usare anche in un altro modo. Se il figlio non riesce a ritornare al suo ombrellone, ma è sempre all’interno dell’area sicura, può premere contemporaneamente i due tasti presenti sul braccialetto e così invia sul cellulare del genitore sia il messaggio di allarme sia la posizione in cui si trova”.
E se si tuffa in acqua può danneggiarsi?
“Può immergersi fino a un metro”.
Potrà essere indossato anche dalle persone anziane, da quelle con problemi di memoria e dagli animali domestici?
“Sì, il prodotto è multi-target. Per quanto riguarda gli anziani avvisa anche dell’improvvisa variazione di altezza, ovvero in caso di caduta. Se invece ci riferiamo ai cani, ai gatti ecc. nella scatola di i’m Tracer ci sono degli accessori che permettono di agganciarlo al collare: così anche loro saranno sempre monitorati”.
Quali sono i modi per connettersi con chi si ama?
“Per gli smartphone Android e iOS esiste l’applicazione scaricabile da Google play e Apple store. Chi ha il Mac o il Pc può collegarsi al sito web, invece chi possiede un cellulare non di un’ultima generazione riceve i messaggi di allarme via sms o via email”.
Può essere sganciato facilmente?
“Si aggancia senza difficoltà, ma per sganciarlo servono due mani, quindi una persona da sola non può farlo”.
Su quale tecnologia si basa?
“Utilizza il sistema di posizionamento Gps e la copertura Gsm. Il braccialetto è dotato di una scheda dati che si collega alla rete cellulare di oltre 400 operatori di 160 Paesi. In Italia i gestori saranno Tim, Vodafone e Wind. I clienti avranno due possibilità per pagare il traffico dati utile a localizzare la posizione: o un abbonamento di 5,90 euro al mese oppure effettuare una ricaricabile, così come si fa con una sim card per il cellulare, soluzione consigliata, per esempio, per chi vorrà utilizzarlo saltuariamente”.
È simile al braccialetto elettronico per i detenuti?
“La tecnologia è la stessa, noi non abbiamo inventato l’acqua calda! Il modulo Gsm, Gps e Gprs sono tutte tecnologie disponibili sul mercato da molti anni. È l’insieme di tutto questo all’interno di un design molto piccolo, di un’antenna molto particolare che noi abbiamo sviluppato, che rende il nostro prodotto unico e diverso rispetto agli altri”.
Quanto costerà e perché è italiano al 100%?
“Il suo prezzo sarà tra i 150 e i 170 euro. È made in Italy perché noi lo abbiamo progettato ed è assemblato a Marcianise, in provincia di Caserta. L’obbiettivo è giungere a 60/80mila esemplari entro la fine dell’anno”.
Come è nata l’idea e chi l’ha finanziata? È stato Zanella a raccontarlo.
“Io lavoravo come family banker per banca Mediolanum. Nel 2005 ho conosciuto Ennio Doris e due anni dopo ha finanziato la mia prima idea: Zeromobile, il primo operatore mobile globale in Italia pensato per ridurre i costi del roaming internazionale per le persone che viaggiano all’estero. Doris ha poi contribuito economicamente anche agli altri progetti imprenditoriali: i’m Tracer e i’m watch che ho ideato insieme a Massimiliano Bertolini”.
Che cos’è i’m Watch?
“È il primo smartwatch al mondo, in sostanza è un orologio intelligente che si connette via bluetooth allo smartphone, con piattaforma Android o iOS, e al Blackberry10 e segnala una serie di notifiche. Prima di inventarlo, digitando la parola su Google non compariva nessuna pagina contenente questo termine. Oggi i risultati indicizzati sono circa 10 milioni. Abbiamo creato non solo la tecnologia, ma anche coniato la parola”.
Io posso utilizzare lo smartphone senza prenderlo tra le mani?
“L’innovazione consiste nel far tenere il cellulare in tasca in situazioni in cui è scomodo o è pericoloso averlo tra le mani: così basta lanciare un’occhiata su i’m watch per leggere gli sms e le email, per vedere chi ti sta telefonando o per consultare il meteo, la borsa e per utilizzare i social network e molte altre app. Per esempio è utile quando andiamo di corsa oppure quando siamo in una stazione o in una riunione”.
In quest’ultimo caso è un escamotage per non farsi cogliere con gli occhi sullo smartphone, ma molto probabilmente qualcuno dirà “lei guarda sempre l’orologio, ha fretta di andare via?”.
Luigi Garofalo
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