L’app Immuni è pronta ed è subito polemica: perdiamo libertà? Saremo schedati e controllati? Il fatto è che da tempo stiamo perdendo a poco a poco le nostre libertà senza rendercene conto, poi succede qualcosa e i politici continuano a urlare chi pro e chi contro. Ed è proprio su questo urlare che voglio soffermarmi perché sarebbe il momento di considerare  un elemento fondamentale della vita dell’uomo: l’essere adulti che significa essere concilianti e non divisivi.

Obama e Conte per me rappresentano il politico adulto che prende decisioni, cerca di mettere insieme e mai contrapporre. Il vero problema che riscontro oggi nell’App Immuni, che serve per aiutarci a prevenire nuovi fasi possibili della pandemia, è che bisogna essere adulti e coscienti e dunque scaricarla perché è proprio nei numeri di download che è concentrata la salvezza.

Ultimo e non ultimo come molti uomini e donne mediamente normali sono rimasto esterrefatto dall’immagine dell’App, contrapposizione di genere messa in modo talmente evidente che non si può pensare ad un errore. Mi chiedo e chiedo a tutti voi chi ha disegnato e chi ha approvato il disegno? Sicuramente non adulti!

Immuni

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Derrick de Kerckhove
Direttore scientifico di Media Duemila e Osservatorio TuttiMedia. Visiting professor al Politecnico di Milano. Ha diretto dal 1983 al 2008 il McLuhan Program in Culture & Technology dell'Università di Toronto. È autore di "La pelle della cultura e dell'intelligenza connessa" ("The Skin of Culture and Connected Intelligence"). Già docente presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II dove è stato titolare degli insegnamenti di "Sociologia della cultura digitale" e di "Marketing e nuovi media".