di LIVIA SERLUPI CRESCENZI –

Sono in numero sempre crescente i professionisti del settore Ict consapevoli che l’adozione del cloud computing elimina per le aziende gli oneri di acquisto e manutenzione dei server e, anche se il mercato cloud non è ancora pienamente maturo, il 43% delle imprese non ancora cloud oriented è in fase di valutazione per decidere se approcciare a soluzioni nella nuvola e in che modo. Questi sono alcuni dei risultati della ricerca Cloud Survey 2012, lo Stato del Cloud Computing in Italia, realizzata da Enter The Cloud.
Neelie Kroes, Vice Presidente della Commissione europea per l’Agenda digitale ha più volte ripetuto nei suoi recenti discorsi che le discussioni politiche non possono più ignorare l’economia e l’economia di Internet cresce più rapidamente di quella cinese.  “Gli studi dimostrano che l’investimento in Ict è tra i più produttivi  esistenti. Esso permette nuovi modi di fare business, nuovi modi di potenziare la produttività e nuovi modi di innovare. In futuro ci saranno sempre più applicazioni digitali e servizi in linea (…) In futuro, il nostro investimento in capitale digitale potrebbe ripagare profumatamente”. Tuttavia, la Vice Presidente, nel suo discorso alla Commissione parlamentare Itre (Industria, Ricerca e Energia), evidenzia come i nuovi sviluppi nel campo digitale e in particolare il cloud computing abbiano assunto una importanza prioritaria. “Il cloud computing cambierà la nostra economia. Si possono portare benefici significativi della produttività a tutti, fino alle piccole imprese, e anche ai singoli individui. Promette sicure economie di scala per una maggiore efficienza, una maggiore flessibilità e costi inferiori. Vi è bisogno di un contesto fruibile con regole chiare su come proteggere i dati, come destreggiarsi tra le diverse giurisdizioni e ancora regole certe sulle responsabilità di prodotto e di servizio. Abbiamo avviato il dialogo con tutti i nostri partners ed in particolare Giappone e Stati Uniti per garantire che anche il resto del mondo possa contare su condizioni uniformi”. Ma Neelie Kroes, non tralascia l’importanza  che le infrastrutture di rete hanno assunto in questo nuovo contesto di mercato e quindi del bisogno di implementare la banda larga.
Il cloud computing è ormai da tempo al centro dei dibattiti nel mondo dell’Ict proprio perché si tratta di un insieme di tecnologie che permette di memorizzare, archiviare e elaborare dati in rete. Un servizio insomma,  per salvare dati su memorie di massa online predisposte e gestite da un provider, quasi senza limiti di spazio e tempo.
Secondo la ricerca di Enter The Cloud la discussione si muove oggi “dal mero aspetto filosofico-tecnologico ad un piano più strategico e di business”. E la domanda è: “Quali rischi e quali benefici, quali opportunità e quali timori sono alla base di questa tecnologia?” La ricerca svolta online durante circa due settimane, tra il 15 e il 30 marzo scorso, con domande mirate a 90.000 professionisti del settore tra Cio e It manager di aziende dislocate su tutto il territorio nazionale ha dimostrato che in Italia il cloud computing non è ancora saldamente contemplato nei budget delle imprese e dei professionisti italiani. Il 64% degli intervistati ha dichiarato che la propria azienda non ha ancora adottato soluzioni cloud. Il restante 36% le ha già applicate o lo farà entro il 2012. Tuttavia il 43% delle imprese è indeciso e sta valutando il da farsi.  La percentuale invece di aziende che non hanno intenzione di adottare strategie o infrastrutture cloud e che non hanno nemmeno preso in considerazione l’ipotesi di farlo nel prossimo futuro è del 21% contro il 20% di chi invece ha già deciso di usarle e il 16% di chi le porterà in essere entro la fine dell’anno corrente.
Tra le imprese che hanno adottato soluzioni cloud o lo faranno entro quest’anno il 59% ha preferito infrastrutture IaaS (infrastructure as a service), mentre il 39% si affida alle soluzioni SaaS (software as a service) e il 26% usa il cloud computing come piattaforma (Paas, platform as a service).
I manager Cio e It scelgono la soluzione cloud proprio per la comodità di poter utilizzare in mobilità i propri dati e le proprie applicazioni e  il facile accesso in remoto alle proprie risorse. “Application as a service”, quindi la principale motivazione alla base della loro valutazione, anche se non manca, in ogni caso, il risparmio economico come incoraggiamento nella scelta. Il 47% degli intervistati, infatti, è attirato dai risparmi sui costi infrastrutturali legati alla scelta di strategie di virtualizzazione, mentre il 42% è attirato dai risparmi sui costi operativi.
Esistono però consistenti fattori frenanti che edificano barriere per l’adozione del cloud computing. Privacy, sicurezza e problemi di connettività sono per l’89% degli intervistati un forte ostacolo alla scelta del cloud. Il cammino per intravedere il futuro è ancora lungo, ma questo potrebbe essere l’anno di svolta.
Di tutto quello che ruota intorno a questo rilevante tema Media Duemila, insieme a Osservatorio TuttiMedia, ne parlerà a Venezia il prossimo 31 maggio con importanti relatori del mondo politico e imprenditoriale, presso Future Centre Telecom Italia in una Tavola rotonda dal titolo “Cloud e Media”.

Livia Serlupi Crescenzi

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