Il reporterè morto il 18 gennaio 2023 nel corso di un incidente stradale dopo che un’auto ha colpito un mototaxi su cui viaggiava. Sul decesso del reporter aleggiano numerose ombre e sospetti, a partire dal processo-lampo per lautista che ha causato lo scontro.

Era stato minacciato, temeva per la sua vita e desiderava andare in esilio. Era anche stato arrestato per aver raccontato il genocidio nel proprio Paese, il Rwanda. Ma non si era fermato: aveva effettuato numerose inchieste sul Governo e sui diritti umani. Il giornalista John Williams Ntwali è morto il 18 gennaio 2023 nel corso di un incidente stradale dopo che un’auto ha colpito un mototaxi su cui viaggiava. Sul decesso del reporter aleggiano numerose ombre e sospetti, a partire dal processo-lampo per l’autista che ha causato lo scontro.

Si tratta di Moïse Emmanuel Bagirishya che si è dichiarato colpevole e ha chiesto scusa per l’incidente. Il Tribunale ha multato l’uomo per un milione di franchi ruandesi, ovvero circa 860 euro, per omicidio colposo. L’inchiesta della polizia sulla morte di Ntwali non è mai stata resa pubblica. Nel 2012 il giornalista, già oggetto di minacce, era stato vittima di un incidente analogo a cui era sopravvissuto. A chiedere a gran voce la verità sull’incidente numerose associazioni umanitarie, tra cui Human Rights Watch, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) in Africa e Reporter Senza Frontiere (Rsf).

John Williams Ntwali era caporedattore del giornale The Chronicles e fondatore di Pax TV-Ireme News, un canale di YouTube. Pochi giorni prima della sua morte aveva mandato in onda un servizio sull’imprigionamento del fondatore di The Chronicles Christopher Kayumba. Altri servizi sulla situazione dei prigionieri politici in Rwanda e sugli youtuber detenuti e torturati gli sarebbero valse numerose minacce da parte di membri dell’intelligence. Lui stesso aveva confidato a Humans Rights Watch che gli era stato consigliato di “cambiare tono” altrimenti avrebbe “visto cosa sarebbe successo”.

“860 euro, è questo il prezzo dell’omicidio di un giornalista in Rwanda? – si è chiesto il direttore dell’ufficio africano di Rsf Sadibou Marong, che ha indicato le numerose aree grigie che persistono intorno alla morte di John Williams – Giustizia sarà fatta solo quando verrà stabilita la verità sulle circostanze esatte della morte. E questo può essere fatto solo attraverso un’indagine approfondita, indipendente e trasparente, che le autorità ruandesi devono ancora svolgere”.

“Date le frequenti e gravi minacce che John Williams Ntwali ha dovuto affrontare per il suo giornalismo, il Rwanda ha il dovere di fornire una spiegazione credibile per la sua morte. – ha dichiarato Angela Quintal, coordinatrice del programma Cpj per l’Africa – Le attuali informazioni disponibili sul suo caso lasciano molte domande senza risposta. Le autorità dovrebbero anche consentire il coinvolgimento di esperti delle Nazioni Unite e della Commissione africana sulle esecuzioni extragiudiziali nelle indagini per rafforzare la sua credibilità”.

 

Articolo precedenteUcraina: punto, fremiti di guerra, collasso della diplomazia
Articolo successivoIdee al setaccio
Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.