Il discorso di inaugurazione dell’anno accademico del Rettore dell’Università degli studi Niccolò Cusano, Gianni Puoti.

Autorità, monsignor Vescovo, Amministratore Delegato, Sig.ri Presidi, colleghi, studenti, membri delle strutture amministrative e collaboratori dell’Ateneo, signore e signori, cari amici.
Rivolgo a tutti voi un cordiale saluto ed un vivo ringraziamento per la vostra presenza alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2012/13,  Il settimo dalla fondazione della nostra Università.
Una Università giovane, quindi, anzi giovanissima, moderna,dinamica – come vi illustrerò nella mia relazione – che è stata intitolata a Nikolaus Krebs, noto come Niccolò Cusano nato a Cues nel 1401, in Germania presso Treviri, sul fiume Mosella, e morto l’11 agosto del 1964 a Todi.
Niccolò Cusano è stato un cardinale, teologo,filosofo, umanista, giurista, matematico e astronomo: e credo che questa intitolazione sia stata una scelta quanto mai felice (senza nulla togliere ad altre Università consorelle, dedicate a Guglielmo Marconi come a Leonardo da Vinci), perché Cusano non solo è stato quello che oggi si direbbe una eccellenza nelle scienze umane e nelle scienze esatte, non solo è stato un precursore di grandi scienziati come Leonardo da Vinci, Copernico, Keplero,Galilei, fino ad Albert Einstein, ma  possiamo sentirlo addirittura – per la modernità del suo pensiero e dei suoi orientamenti – come un nostro contemporaneo.
Per rendere omaggio a Niccolò Cusano abbiamo voluto inserire, nel contesto della cerimonia odierna,  la lettura di alcuni brani scelti dalle sue opere, affidandone il compito all’attore Cristian Stelluti, e al nostro docente prof. Alberto Clerici.
Prego Cristian Stelluti di leggere il primo brano, tratto dal “De concordantia catholica” del 1433, libro terzo.

Il nostro Ateneo è stato istituito con DM 10 maggio 2006, in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Interministeriale 17 aprile 2003, che ha definito i criteri e le procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università statali e non statali, sulla base del piano di azione della Commissione UE del 24 maggio 2000 e del 28 marzo 2001 (“Piano di azione e-learning- Pensare all’istruzione di domani”), nonché della risoluzione del Consiglio dei Ministri dell’Istruzione dell’UE del 13 luglio 2001 sull’e-learning e della proposta di decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante l’adozione di un programma pluriennale 2004-2006 per l’effettiva integrazione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) nei sistemi di istruzione e formazione in Europa.
L’art. 2 del Decreto Interministeriale 2003 stabilisce che i titoli accademici di primo e secondo livello, cioè la laurea e la laurea specialistica, nonché il diploma di specializzazione e il dottorato di ricerca possono essere rilasciati da Istituzioni universitarie, promosse da soggetti pubblici e privati e riconosciute secondo i criteri e le procedure del decreto. Tali istituzioni assumono la denominazione di “Università telematiche”.
Cosa caratterizza i corsi di studio a distanza ?
I seguenti elementi, indicati dalla normativa richiamata:
–    l’utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate sull’interattività con i docenti/tutor e con gli altri studenti;
–    l’impiego del personal computer come strumento principale per la partecipazione al percorso di apprendimento,
–    un alto grado di indipendenza del percorso didattico da vincoli di presenza fisica o di orario specifico;
–    l’utilizzo di contenuti didattici standard, interoperabili e modularmente organizzati, personalizzabili rispetto alle caratteristiche degli utenti finali e ai percorsi di erogazione;
–    il monitoraggio continuo dei livelli di apprendimento, sia attraverso il tracciamento del percorso che attraverso frequenti momenti di valutazione ed autovalutazione.
Questo dunque il contesto tecnico  che è alla base delle attività della Università degli Studi- telematica “Niccolò Cusano”.
E non è male, in verità, ricordare in quale scenario normativo il nostro Ateneo si trova ad operare:
“Le università sono sede primaria di libera ricerca e di libera formazione nell’ambito dei rispettivi ordinamenti e sono luogo di apprendimento e di elaborazione critica delle conoscenze: operano, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica”
Ho letto l’art. 1 della legge 2010 n. 240 (la legge Gelmini) che si riferisce a tutte le università, statali e non statali, in presenza e telematiche, e che  ne indica, in modo molto efficace, la fisionomia e i compiti.
Veniamo ai dati concreti

Offerta formativa
L’offerta formativa dell’Ateneo,in conformità a quanto previsto dal decreto istitutivo, si articola in quattro facoltà e cinque corsi di studio, di cui tre di primo livello e due di secondo livello.
In particolare:
Facoltà di economia, con laurea triennale in Economia aziendale e management e laurea specialistica in Scienze economiche;
Facoltà di Scienze della Formazione, con laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della formazione,
Facoltà di Scienze Politiche, con laurea triennale in Scienze politiche e relazioni  internazionali;
Facoltà di Giurisprudenza, a ciclo unico con laurea magistrale in Giurisprudenza.

Corpo docente
Premesso che, come è noto, i docenti di tutte le università, statali,non statali, in presenza e telematiche hanno lo stesso status giuridico e la stessa procedura di reclutamento, il nostro Ateneo inizia l’anno accademico con il seguente corpo docente:
25 ricercatori a tempo indeterminato e 3 ricercatori a tempo determinato, di cui la maggior parte professori aggregati in quanto titolari di insegnamento;
5 professori associati
3 professori ordinari
2 professori straordinari
58 professori a contratto.
Dunque un corpo docente di 96 unità, destinato a crescere rapidamente per effetto delle disposizioni in corso di emanazione sull’accreditamento dei corsi universitari.
Ricordo che i professori non strutturati, ai quali è stato affidato per contratto un insegnamento, provengono da altre Università, statali e non statali, dalla Giustizia amministrativa, dalla magistratura ordinaria, dalla Avvocatura dello Stato, dalle libere professioni.

Studenti
Nel primo anno accademico, 2006/07 vi sono stati 770 iscritti, si è poi passati a 1039 nel secondo a.a., 1657 nel terzo, 3977 nel quarto, 4601 nel quinto, e 3684 nel 2011/12.
Scomponendo per Facoltà, nell’anno accademico 2011/12 si è rilevato:
Giurisprudenza: 978 iscritti
Formazione: 407 iscritti
Scienze politiche: 1115 iscritti
Economia triennale: 904 iscritti
Economia magistrale: 280 iscritti
Il totale generale è di 15728 studenti e corrisponde a tutte le matricole assegnate fino all’anno accademico 2011/12.
Nell’anno solare 2010 i laureati sono stati 609.

Un breve cenno alla fisionomia delle facoltà.
La Facoltà di scienze politiche è la prima per numero di iscritti tra le Facoltà telematiche ed una tra le prime nelle Università italiane.
La sua caratteristica è la multidisciplinarietà e la vasta gamma dei corsi proposti agli studenti, ai quali vengono offerti strumenti metodologici e culturali con i quali analizzare la contemporaneità ed inserirsi con ampie possibilità nel mondo del lavoro.
La Facoltà ha corsi innovativi, come la Storia della Shoa e Diritti dell’Uomo, ha un dottorato di ricerca in Geopolitica e Geoeconomia, appoggiato ad un Consorzio internazionale (Sorbona, Società Geografica Italiana, <International Geographical Society).
Tra i progetti della Facoltà vanno sottolineati i nuovi contatti con le organizzazioni dei diversamente abili, che aprono nuove possibilità a soggetti normalmente esclusi dal mondo universitario ( in particolare si stano predisponendo opportuni strumenti per gli studenti non vedenti e non udenti).
La Facoltà di Scienze della Formazione ha lo scopo, e quindi la caratterizzazione, di preparare una figura professionale che opera principalmente nel contesto delle comunità e istituzioni sociosanitarie.
Tale caratterizzazione rende il laureato in grado di partecipare, coordinare e collaborare a tutte le attività volte a ridurre le situazioni di disagio individuale e sociale e ad eliminare i rischi presenti sul territorio, dovuti anche a carenze educative, deprivazioni, emarginazioni.
Il Corso di Studi prevede anche una organizzazione che valorizza le iniziative seminariali (in presenza ed in videoconferenza) e il tirocinio, per uno stretto raccordo tra teorie e prassi che risulta indispensabile nel campo della formazione e nel contesto socioculturale.
La Facoltà di Giurisprudenza, oltre agli insegnamenti tradizionali, prevede un’offerta formativa che privilegia lo studio di settori del diritto di grande attualità, come il diritto dell’ambiente, il diritto della sicurezza alimentare, il diritto tributario internazionale, il diritto il diritto della riscossione delle entrate pubbliche, il diritto della previdenza, il diritto dei trasporti, il diritto fallimentare, il diritto della responsabilità civile, il diritto sindacale italiano e comunitario, il diritto sanzionatorio amministrativo.
Presso la Facoltà è stata istituita la Scuola di specializzazione per le professioni forensi (magistratura,avvocatura e notariato), che verrà attivata all’esito di un contenzioso relativo all’assegnazione dei posti utilizzabili.
La Facoltà di economia , che è la più numerosa per iscritti sommando il corso triennale e magistrale, è incentrata su un percorso formativo in economia aziendale e management.

Formazione post Lauream
Per l’anno accademico 2012/13 sono già attivi 11 master e 5 corsi di perfezionamento.
Tra gli altri, indichiamo quelli in “Gestione del coordinamento delle professioni sanitarie” (alla settima edizione), “Tecniche di indagine, della sicurezza Criminologia”(alla seconda edizione), “Psicopedagogia e didattica per i disturbi specifici dell’apprendimento”, “Energia rinnovabile e consulenza energetica” “Mediazione familiare”.
Molti altri sono in preparazioni, e tra questi master in “Diritto tributario internazionale”, in “Diritto ed economia del trasporto aereo”, in “Diritto agroalimentare”.

Attività di ricerca
Accanto alle attività di ricerca condotta da ogni singolo docente, l’Ateneo sostiene e finanzia numerose ricerche interdisciplinari.
In particolare, nella Facoltà di Scienze della Formazione si sviluppa la ricerca educativa e valutativa, riguardante l’apprendimento lungo l’arco della vita (life long wide learning LLL), mentre sviluppo della ricerca sociale si realizza nella Facoltà di Scienze Politiche, soprattutto con un intervento etnografico relativo alla cultura religiosa e alla convivenza pacifica delle tradizioni religiose.
Sono state avviate, altresì, ricerche di ateneo interfacoltà, sui temi del microcredito e micro finanza, sulle energie rinnovabili, sui flussi migratori.
Il CdA si è attivamente impegnato anche nel finanziamento di attività collegate con soggetti esterni e che sviluppano tematiche coerenti con le finalità dell’Università: in particolare è stata costituita la “Fondazione Università Niccolò Cusano per la ricerca scientifica nell’ambito medico”.
E’ stata avviata la partecipazione a programmi finanziati, sia a livello nazionale, come i PRIN, sia a livello europeo, ma ad oggi i finanziamenti della ricerca utilizzano mezzi propri dell’Università.

Logistica
Nel gennaio di quest’anno, con un rilevantissimo investimento economico,   l’Ateneo ha acquisito la struttura che oggi ci ospita, nella quale, a seguito di intensi lavori di ristrutturazione, è stata trasferita nel luglio scorso la sede attuale dell’Ateneo.
Si tratta di un complesso di 16.500 mq, circondato da 6 ettari di parco, con campi sportivi, mensa, residenza universitaria per il soggiorno di studenti e professori.
Come vedete, oltre all’Aula Magna ed una Sala convegni posta al piano inferiore, nella quale sono ora presenti una parte dei nostri ospiti che seguono la cerimonia su un maxischermo, vi sono  numerose aule – dislocate su due piani-  per lezioni in presenza e in videoconferenza, dotate di lavagna elettronica e della strumentazione necessaria per la didattica a distanza.
L’AD ha già annunciato la progettazione di un ulteriore passo, tendente all’acquisizione di un’area contigua per la realizzazione di un centro convegnistico e di un centro sportivo con piscina semiolimpionica.
L’Ateneo, inoltre, per venire incontro alle particolari esigenze di assistenza alla popolazione studentesca residente in tutte le are geografiche italiane, ha predisposto un’apposita rete di sedi regionali, con funzioni di centro di servizi e assistenza agli studenti, dotati di aule multimediali, e di sedi per lo svolgimento degli esami scritti.
Ma le disponibilità logistiche, in particolare con la sede di Roma, dimostrano la volontà dell’Ateneo, o meglio dei suoi organi di governante di essere sul territorio, di costituire un punto di riferimento, di incontro per il confronto diretto delle idee, per la elaborazione comune e concertata della ricerca.
Di qui la progettazione di iniziative di diversa tipologia, di cui dirò più avanti, legate al territorio e all’incontro degli studiosi.

Le prospettive
Mi avvio alle conclusioni, sintetizzando le prospettive dell’Ateneo. Spero che, da quanto ho descritto, emerga la connotazione di una Istituzione vitale, dinamica, in continua crescita.
Le nuove strutture e la disponibilità di spazi ci consentono di svolgere un’attività didattica mista, con lezioni in presenza, integrative dei corsi on line,  fruibili in sede, ma anche in video conferenza o con l’utilizzo del computer.
Iniziative di alto rilievo scientifico sono già state realizzate e altre sono in corso di progettazione avanzata: tra le tante, un convegno sul Federalismo fiscale tenutosi nello scorso mese di ottobre, ha registrato  importanti contributi di filosofi, storici e giuristi chiamati a riflettere su un tema così attuale.
Le disponibilità logistiche saranno, inoltre, utilizzate per avviare summer school fin dalla prossima estate, in collaborazione con Università straniere, con la possibilità di ospitare docenti e studenti provenienti dall’estero o residenti in Italia.
E’ in fase di realizzazione un progetto con l’Università per stranieri di Siena, che vedrà presenti nell’ Ateneo un folto numero di studenti cinesi per l’apprendimento della lingua italiana e per il successivo inserimento in altri corsi formativi di livello universitario.
I risultati che stiamo raggiungendo sono importanti, forse impensabili al momento in cui questa Università venne fondata e anche fino a poco tempo fa.
Ma i risultati positivi sono il frutto di un tenace e continuo impegno da parte di tutte le componenti di questa comunità universitaria, fatta di docenti, di studenti, di consulenti didattici, di tutor,  di amministrativi, di collaboratori con varie mansioni.
Ciascuno, con le proprie competenze e specificità, concorre a realizzare quell’altissimo obiettivo costituito dalla libera ricerca e dalla libera formazione, e concorre quindi al progresso culturale, civile ed economico del nostro Paese: e quando parlo di “ciascuno” non voglio indicare solo ciascun docente, ma ogni studente, ogni tutor, ogni collaboratore che, con la sua attività, rende possibile sia l’espletamento della formazione che delle attività di ricerca.
Nel dare atto di ciò non posso non menzionare, in modo particolare, il fondatore, azionista di riferimento della Società delle Scienze Umane e Amministratore Delegato della Università, Stefano Bandecchi, che con tanta lungimiranza e perseveranza ha portato avanti e realizzato un disegno così complesso e percorso una strada così piena di ostacoli, così come non posso non ricordare l’intelligente e preziosa opera di “costruzione” dell’Ateneo attuata dai Rettori che mi hanno preceduto, e in modo particolare da Sebastiano Scarcella, attuale Presidente della Fondazione.
In realtà vorrei menzionare tutti, e questo non è possibile, e menziono allora  in modo particolare i nostri  studenti, che hanno intuito le potenzialità della didattica a distanza e l’efficacia di un metodo che consente di comprendere meglio e approfondire le singole tematiche e che hanno concorso, con le loro scelte, allo sviluppo e al consolidamento del nostro Ateneo.
Vorrei ricordare loro che il termine universitas indica non,come molti ritengono, la pluralità delle persone e dei saperi oggetti di studio, ma la corporazione: e nella prima università italiana, quella di Bologna, la corporazione non era quella dei docenti ma quella degli scholari, degli studenti.
Voi, dunque costituite una corporazione, non in senso negativo e limitativo, ma in senso positivo, come comunità di soggetti ai quali la conoscenza viene trasmessa e che debbono, per il meglio possibile, a loro volta coltivarla e trasmetterla, e non disperderla e non utilizzarla.
Con l’augurio di buon lavoro per tutti chiudo la mia relazione dichiarando ufficialmente aperto l’anno accademico 2012/2013.

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