di MARIA PIA ROSSIGNAUD –
Democrazia Liquida, se ne parla sempre di più, il parere su un cambiamento teorizzato da Derrick de Kerckhove (leggi Blog) è di Vincenzo Vita già Sottosegretario del Ministero delle Comunicazioni, giornalista politico esperto di comunicazione.
“Spesso si dà un’enfasi sbagliata ad un determinato fenomeno. I tweet, come tutte le forme di comunicazione, sono strumenti e rappresentano certamente un’evoluzione, un passo avanti. Non è corretto – spiega Vita – dare la colpa ai tweet per quanto si sta verificando oggi”.
Il moderno spaventa? “Piuttosto cercherei di evitare l’antica tradizione che è quella di demonizzare tutto quanto c’è di nuovo, inedito. In più – continua – il deficit di linea politica è una cosa ben diversa che va analizzata e presa nella giusta considerazione. Il tweet rende la discussione più trasparente, non può sostituire la partecipazione. In ogni caso è un argomento di cui si può discutere fino all’esaurimento”. In rete si trovano i risultati delle Quirinarie sul web, in molti criticano i numeri per esempio raccolti da Rodotà (4677). “Propongo di analizzare il numero tenendo conto della tipologia di consultazione, certo su 50milioni 4mila sono pochi. Se però in una stanza ci sono 20 persone e 15 sono a favore di qualcuno o di qualcosa, è diverso. Se l’entrata è molto selettiva, la campionatura nel contesto ha un suo peso”.
Maria Pia Rossignaud
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