di CRISTIANA PIRAINO

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Oggi mi tornano in mente alcuni versi di Martin Luther King “Siate il meglio di qualunque cosa siate. Cercate ardentemente di capire a cosa siete chiamati e poi mettetevi a farlo appassionatamente“. Se pensiamo ai cambiamentistraordinari che quell’uomo ha provocato nelle coscienze, non solodei politici del suo tempo, ma nel mondo intero, quelle sue parole, così veree così semplici, mi evocano una serie di pensieri: dalla Shoah, culmine tragicodi eventi che hanno coinvolto milioni di persone, nel ‘900, alle inquietantitensioni nei Paesi del nord Africa, di queste ultime ore. Avvenimenti di certolontani l’un l’altro nel tempo, che però ci interrogano sempre nello stessomodo: ma se Hitler avesse avuto contro di lui Facebook? E se Martin LutherKing avesse potuto giovarsi di un network come Twitter? E se i ragazzi dell’89di piazza Tienanmen avessero formato un gruppo su Facebook, come gli attuali social rebeldella Tunisia o dell’Egitto? Ovviamente la risposta è anacronistica,anche se dentro di noi esiste. Ed è una risposta di grandesuggestione. Anche se è vero che non possiamo portare indietro l’orologiodel tempo, ma possiamo solo guardare avanti.

Il 25 gennaio scorso il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso dell’ultimo State of the Union Address, in un’interessantissima escursione sui futuribili, in fondo l’ha compiuto quel collegamento tra passato e futuro, facendo ponte sull’oggi, indicando al mondo una prospettiva straordinaria.

Barack Obama ha infatti parlato dei nuovi eroi di Internet, paragonandoli a Edison o ai fratelli Wright. Nel suo caratteristico modo di raccontare il presente lasciando intravedere un sogno, è come se avesse parlato al sogno di ciascuno di noi quando pensiamo a nuove concrete opportunità di lavoro, di progresso individuale e delle nostre comunità, che oggi attraversano un tempo di crisi non solo economica. È come se avesse sollecitato in ciascuno – e qui ritrovo lo spirito di Martin Luther King – ciò che tutti possiamo condividere e che presto si realizzerà, se ci crediamo e se lo vogliamo davvero.

La realtà che Obama suppone, e non solo per gli Usa, è un grande piano di investimenti sull’innovazione, finanziando la ricerca nei vari settori dell’Information Technology. Parole pesanti, quelle del Presidente americano, perché indicano con decisione la via del cambiamento che oggi è strettamente necessario e indifferibile, cui la politica da subito deve dare risposte in ogni parte del mondo più avanzato. Quindi innovazione e cultura della ricerca, Information Technology come medicina per i nostri problemi di crescita. Probabilmente è questa la chiave che aprirà le porte del futuro alle generazioni giovanili e renderà più sostenibile il confronto oggi non facile tra le generazioni. Ne è convinto Obama, che investe questa prospettiva sullo scenario dell’American Way of Life, ma offre un assist opportuno anche per il Vecchio Mondoe per quei nuovi grandi emergenti, dalla Cina, all’India, al Brasile, che su questa strada già vanno spediti.

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Cristiana Piraino

Marketing manager OpenText Italia

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