“Nell’era elettronica indossiamo l’intera umanità come nostra pelle” McLuhan lo ha detto. De Kerckhove lo ripete sottolineando quanto la responsabilità che ciascuno di noi deve sentire verso l’universo può entrare in quel complesso di differenze che sono comprese nel digital divide. Si perché l’essere e il non essere consapevoli è elemento distintivo fra chi è a pieno titolo cittadino del terzo millennio e chi non lo potrà mai essere. Ecco perché la terza edizione del premio “Nostalgia di Futuro” premia due tesi che approfondiscono le problematiche legate all’innovazione sostenibile .
Sette Green è una bellissima pubblicazione che ci aiuta ad essere più verdi, più sostenibili e riporta anche numeri che angosciano. Nell’editoriale Giuseppe Piazza scrive: “ 87 volte oltre i limiti anti-smog, dall’inizio del 2011. Il massimo consentito dall’Europa dovrebbe essere 35 volte. Ma Milano pensa sempre in grande: quasi il triplo”. Noi tutti dunque dobbiamo essere protagonisti del cambiamento per evitare che ciò accada.
I pannelli solari che galleggiano come boe hanno attirato la mia attenzione: catturano il 20% di energia in più di quelli terrestri. Il pavimento intelligente che si igienizza da solo, i lampioni che capiscono quando la luce serve, pomodori sui grattacieli (Philippe Cahen esperto di segnali deboli a maggio in occasione dl comvegno su McLuhan: Tracce di futuro, aveva anticipato che autoproduzione di ortaggi sui tetti significa capire dove dobbiamo andare. Biotessuti, auto elettriche ed anche un’applicazione per insegnare la raccolta differenziata attraverso un gioco. Consiglio a tutti di leggere il settimanale del Corriere della Sera e di non mancare il 28 novembre presso la FIEG ore 16,00 per discutere di Editori, meta-editori e non – editori nel segno della sostenibilità.