Intelligenza artificiale

Imporre ai sistemi di Intelligenza Artificiale il rispetto dell’integrità e del pluralismo delle informazioni, con sanzioni penali per la pubblicazione, ad esempio, dei cosiddetti “deepfake”. Reporter Senza Frontiere (Rsf) ha accolto con favore il disegno di legge sull’Ia a cui sta lavorando il Governo italiano e che dovrebbe approdare a breve in Consiglio dei Ministri. Stando a quanto riportato dal magazine “Wired”, il disegno di legge si compone di venticinque articoli, suddivisi in sei capitoli, ma non solo. Il documento prevederebbe dei ruoli specifici per l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid, l’ente per la digitalizzazione della pubblica amministrazioni) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) nonché la creazione di una Fondazione.

Il disegno di legge stabilirebbe i principi di finanziamento e supervisione dell’Ia in molti ambiti: sanità, lavoro, istruzione e ricerca, diritto d’autore e tutela nazionale e sicurezza. “Lo sviluppo incontrollato dell’Intelligenza Artificiale – ha detto Arthur Grimonpont, capo dell’ufficio Ia e questioni globali di Rsf – rappresenta una grave minaccia al diritto a un’informazione affidabile e, quindi, alla democrazia e ai diritti fondamentali. In Europa come altrove, l’attuale quadro legislativo resta del tutto insufficiente per tutelare efficacemente questo diritto. A questo proposito, le misure proposte dall’Italia per regolamentare l’Ia nello spazio dell’informazione sono promettenti e invitiamo gli Stati, e in primis quelli dell’Ue, a trarre ispirazione da esse”.

Al fine di tutelare il diritto a un’informazione attendibile, il documento stabilirebbe il principio generale secondo cui “l’uso di sistemi di Intelligenza Artificiale nel campo dell’informazione [deve avvenire] senza compromettere la libertà e il pluralismo dei media, la libertà di espressione, nonché obiettività, completezza, imparzialità e integrità dell’informazione”. Il disegno di legge intende inoltre imporre una rigorosa trasparenza per le immagini e i suoni generati dall’intelligenza artificiale: questi dovrebbero essere “chiaramente identificati come tali da segni visibili o annunci audio per informare gli utenti della natura artificiale del contenuto”.

In linea con le raccomandazioni emanate da Rsf per limitare la proliferazione dei deepfake, il disegno di legge prevede sanzioni penali per chiunque causi “un ingiusto danno ad altri” pubblicando contenuti audiovisivi “modificati o manipolati dall’intelligenza artificiale, in modo da indurre in errore sulla loro autenticità o sulla loro origine”. Il reato potrebbe essere punito con la reclusione da uno a cinque anni.

 

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.