La Provincia di Roma è tra le Amministrazioni locali che più hanno investito per combattere il digital divide. Diversi i progetti e le iniziative portate avanti dal presidente Nicola Zingaretti.

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Provincia di Roma e Villaggio Globale di McLuhan. La prossima sfida è arrivare in tutti gli esercizi pubblici, cosa ne pensano le telco?

Quando gli enti locali intervengono per sviluppare la rete pubblica Wi-Fi, proprio come stiamo facendo con il progetto “Provincia Wi-Fi”, danno un servizio a tutta la comunità. Noi vogliamo interagire con gli operatori privati per portare il Web libero, gratis e accessibile a tutti nei luoghi pubblici e non nelle case private, proprio come avviene da oltre un secolo con l’illuminazione pubblica o, da ancora più tempo, con l’acqua delle fontane nelle nostre città. In questo modo, inoltre, gli enti locali contribuiscono a fare da volano per il mercato, stimolando la domanda, come testimoniano le migliaia di e-mail che riceviamo dai cittadini dei Comuni dove portiamo “Provincia Wi-Fi” e che ci chiedono, come Istituzione, di sostenere la loro richiesta agli operatori privati di portare la banda larga anche nelle loro case. Le aziende del territorio traggono benefici da questa iniziativa, perché lavorano per migliorare la tecnologia e per realizzare applicazioni sempre più innovative e all’avanguardia.

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Quanto contano social media e nuove tecnologia per amministrare la Provincia di Roma?

I Social Network non sono la soluzione di tutti i problemi organizzativi e operativi, ma possono essere efficaci in alcuni campi, come la condivisione di conoscenze, la formazione e la condivisione dei feedback. È un’opportunità perché questo può cambiare radicalmente le Istituzioni. Internet fa parte della vita quotidiana della Provincia di Roma. Credo che la Pubblica Amministrazione non possa non confrontarsi con il Web: la rende più efficiente e vicina ai bisogni dei cittadini ed è la direzione che abbiamo il dovere di percorrere nell’interesse di tutta la comunità. Per l’Amministrazione provinciale, il Web è essenziale nella comunicazione con i 121 Comuni del territorio. Da due anni, per esempio, abbiamo creato “Provinz” una newsletter settimanale che informa su quello che avviene e sulle iniziative in tutto il territorio: invito tutti ad iscriversi, basta andare all’indirizzo web www.provincia.roma.it/provinz. Inoltre abbiamo realizzato Romaepiù.it, la guida on line per il tempo libero alle meraviglie intorno a Roma. Il portale è ricchissimo e sempre aggiornato e ti fa scoprire luoghi affascinanti e itinerari sorprendenti. È raggiungibile a questo indirizzo: http://www.romaepiu.it/.

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Pec e Wi-Fi possono contribuire a migliorare il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione?

Ognuna per il suo campo di applicazione, sia la posta elettronica certificata che il Wi-Fi possono avere un ruolo fondamentale per facilitare il contatto e lo scambio di informazioni. La Pec perché consente un grande risparmio di tempo e di denaro per i cittadini, può abbattere i tempi della burocrazia e facilitare adempimenti che fino a oggi richiedevano la pazienza di prendere un numero, mettersi in fila e a volte rimanerci per ore. Poter evitare tutto questo mandando una mail, come già succede per i certificati medici, è un miglioramento importante della qualità della vita, è un impulso importante per la modernizzazione del Paese. Quanto al Wi-Fi, è lampante che offrendo la possibilità di connettersi a Internet gratuitamente dai luoghi pubblici moltiplichiamo le possibilità di navigare in Rete e di utilizzarla anche per dialogare con le pubbliche amministrazioni.

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“Free Italia Wi-Fi”, la prima rete Internet senza fili, ad accesso gratuito, per le pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale a cento anni dalla nascita di McLuhan significa che entriamo a pieno titolo nell’era digitale?

“Provincia Wi-Fi” è nato dalla forte consapevolezza che per lo sviluppo di un Paese le infrastrutture immateriali sono indispensabili al pari di quelle materiali e l’Italia non può rimanere indietro: perché non sono più il futuro, ma il presente. E i giovani che vanno all’estero lo capiscono benissimo. La miopia italiana sembra non capire che la vera competizione europea si gioca anche sulla qualità dei servizi alla persona, sulle reti immateriali. Noi l’abbiamo capito e la risposta della gente ci spinge ad andare avanti. Siamo orgogliosi di essere, infatti, tra le Amministrazioni locali che più hanno investito sul Wi-Fi per combattere il digital divide. In questo modo vogliamo contribuire alla modernizzazione necessaria per rendere l’Italia più competitiva. La connessione a Internet gratis per tutti è un investimento che cambia concretamente la qualità della vita delle persone, rende più efficiente il lavoro e stimola la competitività tra le imprese.

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Quali sono gli obiettivi di questo ambizioso progetto?

Con “Free Italia Wi-Fi” vogliamo socializzare l’esperienza che abbiamo fatto con “Provincia Wi-Fi”, avviando un progetto di collaborazione con altre Amministrazioni pubbliche. “Free ItaliaWiFi” vuole creare una federazione nazionale delle reti Wi-Fi pubbliche già esistenti e sostenere la nascita di nuovi progetti, sfruttando la possibilità di interconnettere i sistemi di autenticazione, per permettere a ogni utente registrato l’accesso a tutte le reti federate con le stesse credenziali (user id e password). Abbiamo messo a punto, infatti, un Kit Open Source per la realizzazione di reti pubbliche Wi-Fi sviluppato con il Caspur e lo abbiamo reso disponibile, mediante licenze Open Source e Creative Commons, alle Amministrazioni e ai soggetti interessati che potranno utilizzarlo gratuitamente e collaborare al miglioramento e all’evoluzione dei software e delle architetture utilizzate, accrescendo così la diffusione del Wi-Fi gratuito.

Hanno aderito al progetto oltre ai promotori  (Comune di Venezia e Regione Sardegna) anche le Province di Cosenza, Pesaro – Urbino, Potenza, Prato, Firenze e Pistoia, e il Comune di Bra. Hanno manifestato il loro interesse ad aderire anche le Province di Savona, Bari, Catania, Torino, Carbonia, Siena, Rieti, Gorizia, Napoli, i Comuni di Udine, Lamezia Terme, Napoli, Saronno, Viadana (Cremona) e UnionCamere Campania.

Per l’Italia che ha un numero ridotto di hot spot (solo 4mila contro i 28mila della Gran Bretagna e i 30mila della Francia) potrebbe essere il progetto chiave per trainare il Paese.

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intervista di Erminio Cipriano

media2000@tin.it

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