di LIVIA SERLUPI CRESCENZI –
<span>Non solo televisione. La tv via satellite copre una vasta quota di mercato anche in Italia (vedi articolo di <a href=”http://www.mediaduemila.it/?p=12888″><span>Media Duemila</span></a></span>) ma la tecnologia satellitare non vuol dire solo piccolo schermo. Il mercato per le applicazioni di navigazione satellitare globale raggiungerà i 240bn di euro con circa il 7% del prodotto interno lordo europeo, pari a 800 miliardi di euro, dipendente dai servizi di navigazione satellitare. L’Unione Europea, peraltro, considera Galileo, il piano per dotarsi di un proprio sistema di navigazione satellitare, un grande progetto di investimento strategico con il quale il mercato dell’eurozona sarà in grado di sfruttare al massimo le opportunità offerte dal Satellite.
Media Duemila indaga sui moderni progetti spaziali parlandone con Carlo des Dorides, Direttore Esecutivo dell’Agenzia Europea GNSS (Global Navigation Satellite System)
<strong>Di cosa si occupa l’Agenzia GSA che Lei dirige? </strong>
La GSA è l’Agenzia Europea incaricata della gestione operativa dei programmi di navigazione satellitari europei chiamati EGNOS (sistema già in esercizio che aumenta ed integra le prestazioni del sistema americano GPS) e Galileo, quello che si può definire il “GPS europeo” nonché quello che alcuni hanno definito come il più complesso programma oggi in fase di realizzazione in Europa.
Il GPS, e domani Galileo, è quel sistema che ci consente di conoscere con una accuratezza di qualche metro ed in qualunque luogo del mondo la nostra posizione: il miglior esempio, sotto gli occhi di tutti, è il navigatore di cui sono equipaggiate oggi la gran parte delle automobili o le funzioni di localizzazione sui nostri telefonini, i cosi detti “smartphones”, ma le applicazioni sono numerosissime e vanno dalla navigazione aerea a quella marittima, dall’agricoltura di precisione ai sistemi di pedaggio autostradale privi di varchi terrestri.
La GSA è stata creata nel 2004 per essere la controparte pubblica del concessionario che si prevedeva di selezionare mediante una procedura di gara nel contesto di una Partecipazione Pubblica Privata (PPP). Questa procedura di aggiudicazione non si è conclusa positivamente e nel 2008 il programma è stato preso in carico dalla Commissione Europea anche in termini finanziari.
Negli ultimi anni la GSA ha avuto la responsabilità di definire le strategie e sviluppare il mercato europeo del GNSS, di supportare le attività di certificazione in materia di sicurezza del sistema e di preparare le operazioni dei due centri, uno in Francia ed uno in Inghilterra, che controlleranno e gestiranno la sicurezza dell’intero sistema.
A partire dal 2011 però la GSA sta gradualmente tornando al centro della gestione programmatica di EGNOS e Galileo e in accordo ad un nuovo regolamento che entrerà in vigore prima dell’estate, a partire dal 2014 la GSA avrà il preciso compito di gestire le operazioni del sistema e soprattutto di erogare quei servizi dai quali ci si aspetta un effetto moltiplicatore nella creazione del valore di Galileo. La grande differenza rispetto al sistema omologo americano GPS o quello russo Glonass sta infatti nella natura civile di Galileo (contrapposta a quella militare degli altri due sistemi) ed è proprio su questa differenza che si punta a creare il vantaggio competitivo del sistema europeo. Il sistema, composto da 30 satelliti orbitanti a circa 22.000 km dalla terra, sarà interamente dispiegato nel 2017/18 ma già a partire dalla fine del 2014 saranno garantiti i primi servizi.
<strong>Come la navigazione via satellite dovrebbe migliorare la qualità della nostra vita?</strong>
Ho accennato poco fa ad alcuni esempi ma l’elenco delle applicazioni oggi esistenti basate sulla navigazione satellitare sarebbe lunghissimo. Più interessante è invece guardare allo sviluppo di questi scenari e provare a tracciarne una evoluzione: in un futuro non cosi lontano potremmo quindi pensare ad un viaggio in auto attraverso l’Europa senza più doversi fermare per pagare i pedaggi autostradali utilizzando un unico sistema, completamente svincolato da quanto esistente a terra, di gran lunga più’ efficiente, facile da mantenere e quindi più economico. Insieme a questo potremmo ipotizzare (anzi questo servizio comincia già ad essere proposto e affermarsi!) il pagamento delle assicurazioni automobilistiche in funzione del reale utilizzo (percorso chilometrico effettuato), e a questo potrebbe anche associarsi la relativa tassazione di circolazione. Spingendosi oltre non è difficile anche immaginare un sistema di trasporto intelligente in cui i veicoli diventino a loro volta sorgenti di informazioni per altri veicoli, medianti idonei canali di comunicazione, cosi da cooperare e realizzare flussi di trasporto più’ efficienti ed economici.
Da queste poche riflessioni si intravede che per quanto riguarda il settore automobilistico, uno dei più promettenti, si potranno basare sul ricevitore di bordo un svariato numero di servizi che condurranno ad una vera trasformazione del nostro modo di concepire la conduzione di un’auto. Spingendosi ancora oltre presto potremo anche pensare ad un auto guidata interamente senza il diretto intervento dell’uomo.
Analogamente il volo di un aeroplano, la navigazione di una nave, la movimentazione di un escavatore di precisione o di un trattore senza l’ausilio dell’uomo non appartengono ad un futuro cosi lontano.
<strong>Quanto è importante sviluppare questa tecnologia per l’Europa?</strong>
Come accennato poco fa la navigazione satellitare è entrata nelle nostre vite molto più di quanto si possa credere. Basti considerare che si stima che oggi il prodotto interno lordo europeo è dipendente direttamente o indirettamente da questi sistemi di navigazione nella misura del 6-7 %: da questa considerazione è quindi facile apprezzare anche la dimensione strategica di questo programma e la determinazione dell’Europa di confermare questo investimento (6,3 miliardi di €) anche in questa fase di ristrettezze finanziarie.
Non è certo casuale che oltre al sistema GPS americano esista oggi già in funzione anche quello russo GLONASS e che altri grandi paesi come la Cina e l’India stiano sviluppando sistemi simili.
Sino ad ora ho fatto cenno del dato di posizionamento o di navigazione ricavato mediante Galileo ed EGNOS ma non molti sanno che un’altro prodotto importante di questi sistemi e’ una accurata determinazione del tempo mediante una sofisticata rete di orologi atomici a terra e a bordo dei satelliti capace di apprezzare il miliardesimo di secondo (il nano-secondo). Questa determinazione del tempo cosi accurata e disponibile su scala globale e’ oggi già utilizzata attraverso il sistema GPS per una serie di applicazioni critiche quali la sincronizzazione delle reti di distribuzione elettriche o delle reti informatiche e alle quali e’ facile riconoscere una assoluta importanza e strategicità.
A questa considerazione va senz’altro aggiunto che Galileo ed EGNOS rappresentano la frontiera delle più avanzate tecnologie satellitari, un settore dove l’industria europea ha saputo guadagnarsi negli ultimi dieci anni una posizione di primo livello e di sostanziale parità con quello americano che storicamente è stato il leader a partire dal dopo guerra. Investire quindi in queste tecnologie significa anche puntare sull’eccellenza in quei settori dove andrà costruito sempre più il vantaggio concorrenziale dell’Europa del domani.
<strong>Si può parlare di <em>digital divide</em> per la navigazione satellitare?</strong>
La navigazione satellitare è per sua natura globale, quindi tale da garantire una copertura dell’intero globo terrestre e perciò tale da non creare una discriminazione geografica. La vera sfida sta nella riduzione dei costi dei ricevitori ma su questa valgono le stesse regole delle tecnologie dell’information technology, vale a dire i costi tendono a ridursi sempre più sotto la sollecitazione di una competizione di un mercato che è sempre più globale.
Anche nel caso della navigazione satellitare vale il principio per cui i paesi tecnologicamente meno avanzati hanno teoricamente il vantaggio di poter colmare più facilmente il <em>digital divide</em> in quanto non devono vincere l’inerzia di un cambiamento di tecnologia che in alcuni casi, data l’arretratezza, non e’ stata ancora impiegata. In altri termini sarà più facile passare direttamente all’utilizzo della tecnologia più’ evoluta saltando un passo intermedio.
<strong>Sarà possibile affrontare anche dal punto di vista economico lo sviluppo di questa nuova tecnologia?</strong>
EGNOS e Galileo rappresentano senz’altro un notevole impegno economico per l’Europa (come detto circa 6,3 miliardi di euro per i prossimi sette anni) ma gli studi realizzati insieme alla Commissione Europea ed altre autorevoli società indipendenti, dimostrano che il valore economico creato da questi sistemi compensa ampiamente l’investimento (70 miliardi di euro nei prossimi quindici anni). La gran parte di questo valore risiede nella parte ultima della “catena del valore”, quindi lo sviluppo di applicazioni e servizi, ed è questo il motivo per cui la GSA è molto impegnata a promuovere e stimolare la nascita di iniziative imprenditoriali in questo settore mediante bandi di gare ad hoc ma anche fornendo il know-how necessario per comprendere le dinamiche evolutive del mercato.
<strong>Esistono problemi di privacy per questa tecnologia e il suo sviluppo?</strong>
Problemi di privacy esistono in relazione alla navigazione satellitare nella misura in cui il dato di posizionamento (ad esempio il posizionamento di un individuo) venga utilizzato senza appropriata autorizzazione. Questo è senz’altro un tema delicato che già si manifesta nella sua ampia dimensione e che sarà sicuro oggetto di attenta analisi.
<strong>Si parla di una potente tempesta solare o</strong><strong><strong> </strong>tempesta geomagnetica<strong> </strong></strong><strong>che avverrà quest’anno e che manderà in tilt tutte le reti di telecomunicazione terrestre e anche i satelliti che cosa ne pensa? </strong>
Lo studio dell’attività solare, che si manifesta sotto forma di una abnorme emissione di radiazione elettromagnetica, negli ultimi decenni ha effettivamente dimostrato una sua ciclicità che presenta un picco negli anni 2012/13. Questa emissione elettromagnetica potrebbe alterare i segnali che vengono emessi dai satelliti ed eventualmente anche danneggiarne l’elettronica di bordo però è importante segnalare anzitutto che ad oggi non abbiamo riscontrato anomalie significative riconducibili a questo fenomeno e che comunque questo fenomeno è sotto un attento controllo e nel caso si dimostrasse potenzialmente pericoloso sono previste delle procedure operative dei satelliti volte a ridurne i danni.
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