Celebrità dei media e dei social. Come per tutti gli idoli c’è una piramide: in alto stanno quelli con più appeal (o più spinte), a scendere quelli meno ricercati. Gli idoli sono politici, artisti, atleti, ricconi, geniacci, persone stravaganti. Purché sappiano fare spettacolo, come i domatori, gli acrobati e i pagliacci del circo. Certamente c’è un po’ di confusione. Alla ribalta appaiono argomentazioni ragionevoli, sentimenti eccitanti o creatività povere. In primis appaiono ripetutamente gli ‘scrittori’, siano essi letterati o portavoci di politica. La promozione dei libri non fa affollamento pubblicitario, quindi si può fare il giro dei salotti tv con facile compiacenza. Poi dietro le quinte ci sono i mediatori, non sempre senza conflitti d’interesse, che offrono i personaggi. Dalla ripetitività delle apparizioni, brillanti o superflue, si riconosce come è fatto il mercato dello spettacolo. Omnia praeclara rara.
163 – INTRECCIO
La mappa delle squadre non c’è, anche perché c’è movimento continuo di ‘cerca e prendi’, ‘dentro e fuori’. Ma le risorse artistiche degli agenti e dei produttori costituiscono una potenza non trascurabile che agisce sui set delle televisioni, delle fiction e del cinema. Le agenzie dello spettacolo non solo gestiscono attori, attrici, cantanti, comici, ma anche conduttori, autori, giornalisti, opinion makers, influencers e personaggi di solo gossip … . Spero, ma non ne sono sicuro, che non vi siano affiliati anche parlamentari o scienziati o virologi che vanno di moda in tv di questi tempi. L’intreccio tra agenti, produttori ed editori è stato oggetto anche di attenzioni da parte dell’Autorità di garanzia, ad evitare conflitti di interesse o ‘invasioni di campo’. Di fatto molti artisti giocano in squadra, con eccellente sinergia, rimbalzando qua e là da un intrattenimento all’altro. Un’egemonia dello spettacolo che si impone anche agli editori? Per esempio: sarebbe grave se l’Editore del servizio pubblico si facesse condizionare da agenti commerciali esterni per costruire i suoi programmi.
164 – LE SQUADRE
Oggi l’intrattenimento in tv fa informazione. Le ‘ospitate’ fanno opinione, qualche volta opinione ragionevole, altre volte solo parole e sorrisi. Le agenzie suggeriscono ospiti e mattatori. Per esempio: ITC2000 (Beppe Caschetto) propone Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Enrico Brignano, Maurizio Crozza, ma anche Giovanni Floris, Ilaria D’Amico, Corrado Formigli, Luca Telese, Lucia Annunziata, Roberto Saviano; ARCOBALENOTRE (Lucio Presta) mette in palcoscenico Roberto Benigni, Amadeus, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, Ezio Greggio, Giulio Golia; VEGASTAR (Vittorio Capecchi) dispone di Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti; MARANGONI (già ‘impresario’ di Beppe Grillo) offre Piero Chiambretti, Gene Gnocchi; STUDIO CAFIERO rappresenta Riccardo Scamarcio, Veronica Pivetti; per NOTORIA ci sono Michelle Hunzicker, Nicola Savino, J-Ax, Hilary Blasi; SOSIA&PISTOIA tiene le relazioni per Dario Vergassola, Tullio Solenghi, Raul Bova, Joe Bastianich, Serena Dandini, Beppe Severgnini, Federico Rampini, Tiberio Timperi. Bel cast!
165 – COMPATIBILITA’
Come per i calciatori, anche per gli artisti avere un manager (con o senza esclusiva) è positivo perché permette un’organizzazione ottimale del lavoro artistico e una promozione pubblicitaria sia sui versanti di editori e produttori dell’audiovisivo e dello spettacolo, sia sui versanti delle testimonianze pubblicitarie con prodotti commerciali o istituzioni. Una certa dignità e attenzione sarebbe opportuna per i giornalisti, anche se sembrano cadute barriere etiche che garantivano al pubblico professionisti super partes. Il mondo dei servizi non ha barriere interne e nessuna autorità riesce a monitorare o disciplinare il mercato e le ‘comparsate’ strumentali. Il mercato commerciale è certamente libero, quello professionale e istituzionale meriterebbe più serietà. L’esempio dovrebbe venire proprio dai giornalisti più competenti, oltre che da magistrati, avvocati, persone di cultura e membri delle istituzioni coinvolti, ai quali spetta il compito di non affievolire il prestigio di un ruolo trasparente verso il pubblico.