Gli investimenti pubblicitari per i media cresceranno dello 0,9% con un impatto sui mezzi a favore del digital. Restano leggermente indietro giornali e tv. Tv che vede volare i dati dell’inflazione già ad aprile con un +14,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il tutto nella cornice dell’incertezza e della volatilità, causate dalla generale instabilità dei mercati provocata da guerra e siccità, che rendono difficoltose le previsioni per l’autunno. Sono questi alcuni dati emersi dal rapporto “Stima degli investimenti del mercato media e media cost inflation 2022” presentati nel corso di una conferenza stampa da Una, l’associazione delle Aziende delle Comunicazione Unite.Le proiezioni sono state presentate dalla vicepresidente Una Graziana Pasqualotto e dalla portavoce del Media Hub Una Federica Setti. “Ci muoviamo in un contesto di grande incertezza – ha detto Pasqualotto – Viviamo tre momenti di crisi: la supply chain, l’impennata inflattiva e la crescita dei tassi e del costo del denaro. Ci sono mercati bloccati come quello cinese: la mancanza di microchip ha un impatto molto forte sul settore dell’auto ad esempio, e di conseguenza sugli investimenti pubblicitari. L’inflazione mostra numeri che non si vedevano dal 1986. Sono segnali di allarme che dobbiamo monitorare”.

Per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari il Centro Studi di Una ha stimato per il 2022 uno +0,9% rispetto al 2021, pari a 8.407 milioni di euro. Da sottolineare che nel 2020, l’anno in cui è scoppiata l’emergenza pandemica, c’era stata una diminuzione dell’11,1%. Dunque negli ultimi due anni gli investimenti hanno superato, seppur di poco, i valori pre-pandemici. L’impatto sui mezzi, come già accennato, segna un +4,5% per il digital, un +0,7% per la radio ed un +43,3% per il cinema, che era però rimasto fermo nel corso dell’emergenza sanitaria. Lieve calo per gli investimenti nella tv (-2,8%), giornali (-4,7%) e magazine (-8%).

 

“In questo scenario i media stanno definendo regole ben precise. – ha spiegato Setti – I confini tra i mezzi sono sempre più labili così come le loro definizioni. Dove si legge un giornale? Cos’è la televisione oggi? I parametri di analisi sono fortemente influenzati da queste definizioni, ed è lì la chiave per interpretare il mercato degli investimenti pubblicitari che di fatto è un duopolio tra televisione e digitale. I driver di maggior impatto riguardano un incremento dei listini e la flessione dell’audience. I dati devono tener conto anche che lo scorso anno in tv in questo periodo erano previsti gli Europei di calcio. Inoltre il 2022 è caratterizzato da un forte caldo che spinge le persone ad uscire di casa e dunque a non guardare la tv”.

 

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Francesco Ferrigno
Giornalista, esperto di comunicazione, copywriter. Laureato in Scienze della Comunicazione e successivamente specializzato in digital journalism e content marketing. Collabora con diversi quotidiani, portali web e agenzie di comunicazione, tra cui Media 2000, Antimafia 2000, iGv Network, Il Mattino.