Intervista al direttore sanitario UGO PALAZZO
In occasione del millesimo trapianto eseguito in ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo, i giornalisti scientifici associati in UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) l’8 ottobre prossimo parteciperanno alla conferenza “1000 trapianti” in cui saranno illustrate le tappe fondamentali della storia dell’Istituto.
Nato nel 1997 come progetto di sperimentazione gestionale dalla partnership fra la Regione Siciliana e l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC), l’ISMETT in poco più di dieci anni è diventato una delle più avanzate strutture sanitarie italiane. Ne parla a Media Duemila il Direttore Sanitario Ugo Palazzo.
Trapianti a quota mille. Un risultato importante se si considera che l’ISMETT ha poco più di 10 anni di vita…
Un risultato direi straordinario, considerando il contesto in cui questo progetto si è sviluppato, con un tasso di donazione che 10 anni fa era il più basso tra tutte le regioni d’Italia, ed ora si è più che triplicato, e in una Regione dove si effettuavano una decina di trapianti ogni anno – soltanto di rene e cuore – e dove oggi il numero complessivo è intorno ai 150 trapianti l’anno e per tutti gli organi solidi (cuore, rene, fegato, polmoni, pancreas).
L’ISMETT è uno dei primi centri italiani totalmente senza carta e si avvale di processi interamente informatizzati. Come ci siete arrivati e soprattutto che tipo di effetti state avendo?
ISMETT è una partnership pubblico-privata tra due ospedali pubblici siciliani, la Regione Siciliana e UPMC. In molti processi abbiamo preferito adottare il modello americano che vede l’informatizzazione dei processi come elemento abilitante per l’ottenimento di una maggiore sicurezza e una migliore cura. Alla completa informatizzazione siamo arrivati per passi successivi ciascuno dei quali anticipato da una attenta fase di progettazione e di test. Gli effetti sono molto positivi, l’utilizzo dei sistemi informativi ci permette di sfruttare appieno le potenzialità del nostro personale e offrire una migliore qualità di cura ai nostri pazienti. ISMETT ha ricevuto proprio nei giorni scorsi un importante riconoscimento internazionale in questo senso (HIMSS European EMR Adoption Model Stage 6 Award).
Che tipo di benefici avete avuto dall’introduzione della cartella clinica elettronica?
Benefici in termini di velocità di consultazione e di reperimento dei dati riguardanti tutti i pazienti in termini di sicurezza. Questo non riguarda solo per la registrazione dei dati (che è importante gestire elettronicamente), ma anche per la verifica automatica degli ordini per stabilirne l’appropriatezza e la compatibilità con lo stato di salute del paziente, in termini di qualità complessiva, essendo il database consultabile anche da casa o da apparecchiature elettroniche in dotazione ai medici.
In sede di diagnosi ai pazienti viene consegnato un CD-rom con i risultati degli esami eseguiti. Qual è la reazione soprattutto dei pazienti più anziani?
Ormai la consegna dei referti radiologici su CD-rom è una pratica abbastanza in uso, e quindi non c’è grande meraviglia da parte dei pazienti, anche se alcune persone anziane dicono di avere difficoltà, una volta tornati a casa, a utilizzare questo sistema per vedere i risultati degli esami. Ci viene talvolta chiesto di avere anche una copia dei referti su carta, cosa che ovviamente realizziamo senza problemi.
intervista di Sara Alesi